Lo aveva annunciato e così è stato. Niente politichese per la “prima” di Sergio Mattarella da presidente della Repubblica. Nel suo discorso di fine anno a reti unificate il Capo dello Stato sorprende tutti mostrandosi agli italiani nel salotto del suo appartamento al Quirinale e subito sgombra il campo da eventuali equivoci: «Stasera dedicherò questi minuti con voi alle principali difficoltà e alle principali speranze della vita di ogni giorno», premette seduto in poltrona con un presepe alle spalle.
Il primo argomento è la disoccupazione che affligge soprattutto il Mezzogiorno: «L'occupazione è tornata a crescere. Ma questo dato positivo, che pure dà fiducia, l'uscita dalla recessione economica e la ripresa non pongono ancora termine alle difficoltà quotidiane di tante persone e di tante famiglie. Il lavoro manca ancora a troppi dei nostri giovani».
Mattarella parla anche della condizione economica dell’Italia che «va migliorando e che le prospettive per il 2016 appaiono favorevoli», ma non dimentica l'inaccettabile evasione fiscale che «vale ben 7,5 punti di Pil e danneggia la crescita e gli onesti». Finalmente in Italia si respira un clima diverso e cresce la consapevolezza che «le tasse sarebbero decisamente più basse se tutti le pagassero».
Il presidente della Repubblica tocca anche il tema ambientale. «In questi giorni avvertiamo allarme per l'inquinamento. Il problema dell'ambiente, che a molti e a lungo è apparso soltanto teorico, oggi si rivela concreto e centrale. Serve maggior impegno delle istituzioni, nazionali e locali e non basta chiedere ai cittadini di limitare l'uso delle auto private».
«Il compito di difendere l'ambiente ricade in parte su ciascuno di noi - aggiunge -. Molto della qualità della nostra vita dipende dalla raccolta differenziata dei rifiuti e dal rispetto dei beni comuni. Non dobbiamo rassegnarci alla società dello spreco e del consumo distruttivo di cibo, acqua, energia».
Nel suo discorso cita alcune personalità, tutte donne, che hanno segnaot l’anno appena trascorso: Fabiola Giannotti, che assume la direzione del Cern di Ginevra, l'astronauta Samantha Cristoforetti e l'atleta paralimpica Nicole Orlando. E non scorda un quarto nome, quello di Valeria Solesin, uccisa dai terroristi fondamentalisti al Bataclan di Parigi.
Impossibile non parlare di illegalità. «Questi sono comportamenti inaccettabili, da sradicare. Anche perché la quasi totalità dei nostri concittadini crede nell'onestà e pretende correttezza».
Infine, un realistico passaggio sul terrorismo: «Il pericolo esiste ma si sta operando con grande impegno per prevenirlo. Vogliono impaurirci. Non glielo permetteremo. Difenderemo le conquiste della nostra civiltà e la libertà delle nostre scelte».
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