Subisce fumo passivo per ben 21 anni e a causa di un cancro ai polmoni nel 2004 è morta. Per tale motivo il tribunale civile ha condannato la Regione a un maxi risarcimento di un milione e mezzo in favore del marito e dei sei figli. Il fumo passivo, accertato per cinque anni della sua carriera, ha inciso nella formazione della malattia di Lucia Lo Conti.
La donna era funzionaria dell’assessorato ai Beni culturali, è morta a 50 anni e in vita non aveva mai fumato una sigaretta. Prima di morire ha lasciato una relazione, scritta di suo pugno, per presentare una causa alla Regione.
Il giudice monocratico Riccardo Trombetta ha basato la sua decisione rifacendosi anche al codice civile che “impone al datore di lavoro di adottare tutte le misure idonee a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale del lavoratore”.
Lucia Lo Conti ha fatto il possibile per ottenere un ufficio senza fumatori. Così dopo 14 anni da via Incoronazione, è stata spostata in via Delle Croci, ma anche lì gli utenti fumavano senza alcun divieto, nel 2000 finalmente venne destinata alla Presidenza, ma ormai era troppo tardi.
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