“L’Europa è una conquista ed è gestita da burocrati meno numerosi dei dipendenti del Comune di Palermo”. Con questa metafora il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha invitato a guardare all’Unione europea come un insieme di successi, ma sottolineando la necessità di cambiamento, a partire dell’austerity.
Durante un incontro con alcuni ragazzi delle scuole secondarie per l'iniziativa in occasione del semestre di presidenza italiano, il Capo dello Stato ha osservato: “Dopo anni di politiche restrittive dinanzi alla disoccupazione giovanile dilagata è giusto sollecitare l'attuazione di nuove politiche verso la crescita e lo sviluppo”.
Il presidente della Repubblica ha aggiunto: "Ho letto la bozza del documento del consiglio europeo e ho notato che il termine 'austerity' questa volta non compare: per evitare nuove polemiche qualcuno ha accettato di non menzionarlo, forse perché mosso da qualche complesso di colpa". Secondo Napolitano, al di là delle critiche sulle politiche restrittive, "è grave che non si parli" dell'Europa come di una serie di successi e che "ci si accapigli su uno 0,1%”.
Il presidente della Repubblica ha voluto ricordare che l'Europa è innanzitutto una grande conquista politica e che non è il nostro nemico: "Sembra che l'Europa appartenga ai governi e agli apparati burocratici che fanno cadere dall'alto decisioni sempre e solo legate alla dimensione economica. Noi vogliamo dire no, l'Europa è nostra”.
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