Dolore, lacrime e rabbia si avvicendano tra i parenti e i conoscenti di Aldo Naro, il ragazzo di 25 anni morto in discoteca venerdì sera. C’è ancora attesa di giustizia, ore per conoscere la verità sul colpevole dell’aggressione a quel ragazzo definito “esemplare” e sorridente, strappato così barbaramente alla vita.
Ad aggiungere ulteriori tasselli al quadro investigativo, è l’autopsia di stamane sul corpo del ragazzo, effettuata all'istituto di Medicina legale del Policlinico di Palermo. L'esame è stato eseguito dal professore Paolo Procaccianti ed ha permesso di accertare che il decesso del giovane Aldo è avvenuto dopo una emorragia cerebrale. A provocarla, quel maledetto calcio sferrato alla nuca dall'aggressore. Sul cadavere del ragazzo non ci sarebbero altre ferite, quel colpo si è quindi rivelato fatale, al punto da rendere inutili i soccorsi del 118 e il tentativo di rianimazione da parte dei medici di Villa Sofia, dove Aldo è arrivato ormai senza vita.
Migliaia i commenti su Facebook, tanta la solidarietà degli amici del giovane, ma soprattutto grande la disperazione della famiglia: il padre, Rosario Naro, colonnello dei carabinieri, e la madre Anna Maria Ferrara, un'insegnante in pensione e la sorella minore, che proprio ieri con un lungo sfogo su Facebook ha manifestato tutta la sua rabbia per quello che è successo al fratello, che a luglio si era laureato in Medicina e Chirurgia e sognava di diventare un cardiologo. Domani sera a San Cataldo una fiaccolata in ricordo del ragazzo.
Intanto, si fa sempre più stretto il cerchio attorno al colpevole. Al vaglio dei carabinieri del reparto operativo, coordinati dal colonnello Salvatore Altavilla, le immagini delle 26 telecamere della discoteca Goa, di via Lanza di Scalea. Sotto esame anche i cellulari degli amici di Aldo, degli organizzatori della festa- cui sono state sequestrate le liste d’ingresso - e di tutti gli altri clienti.
Una zuffa per una maschera di carnevale, violenza gratuita attorno al divertimento di tanti altri giovani coetanei. Morire a 25 anni è una tragedia senza consolazione, ma lo è ancora di più se senza verità. E speriamo che venga trovata al più presto.
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