Duro scontro a distanza tra il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e il premier Matteo Renzi. Oggetto del contendere i trasferimenti ai Comuni, a detta del primo cittadino, sempre più ridotti al lumicino.
“Il governo Renzi, in continuità con la linea iniziata dal governo Monti - ha dichiarato Orlando ai microfoni del Tg3 Sicilia -, massacra i comuni italiani tagliando trasferimenti e costringendoli a compensare con una crescente fiscalità locale”.
E parlando della Tasi, che oggi approdetà in Consiglio comunale per l'approvazione, dopo aver sottolineato che altri Comuni italiani, come Torino e Firenze, hanno applicato l’aliquota massima del 3,30 per mille, il sindaco ha affermato: “Per Palermo il taglio disposto dal governo nazionale è pari a 22 milioni di euro. Ciò nonostante, l’Amministrazione non intende applicare l’aliquota massima, ma l’aliquota del 2,90 per mille, e di disporre una serie di esenzioni e agevolazioni per famiglie numerose, famiglie con persone con disabilità e famiglie composte da ultrasettantenni. La proposta della Giunta al consiglio comunale - ha proseguito - è di una operazione finanziaria pari a complessivi 16 milioni di euro a fronte dei 22 milioni di tagli”.
“Mentre il Governo nazionale continua questa opera di mortificazione e di tagli alle autonomie locali e mentre la Regione siciliana contribuisce con il proprio andamento politico confusionale ad aggravare la situazione tanto da costringere l’Anci Sicilia a fare appello all’attenzione della massima autorità del Paese, il Capo dello Stato - ha concluso il sindaco Orlando - è evidente che questi sforzi, questo sacrificio e questo impegno dell’amministrazione e del consiglio comunale è un tentativo di evitare guasti terribili che purtroppo si verificheranno in tanti comuni della Sicilia a causa dei tagli e del governo nazionale e del governo regionale”.
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