Stamani via Roma sembrava più deserta che mai. Molte signore, disinformate sulle odierne iniziative, andavano chiedendo: «Come mai i negozi sono tutti chiusi? Non è lunedì oggi!». Tante le saracinesche abbassate, o forse, quasi tutte, con appesa la locandina che invitava a partecipare alla marcia contro la Ztl, il provvedimento sulla mobilità urbana cittadina che sta infierendo ancor di più, e in negativo, sull’economia e nel commercio del centro, non solo di via Roma, ma anche nei mercati storici, in via Maqueda, e per molti negozi e botteghe che si trovano nella varie stradine secondarie.
L’iniziativa di questa marcia, inizialmente, era stata proposta dai commercianti di via Roma, e poi è stata praticamente sposata da tantissimi altri imprenditori e negozianti. Ed i numeri oggi ne hanno dato conferma, essendo stata partecipatissima.
Dopo aver attraversato la via Libertà, via Ruggero Settimo e via Maqueda, i partecipanti si sono soffermati davanti Palazzo delle Aquile, con musiche e sottofondi, i temi dei cori erano essenzialmente due: uno contro la ztl ed uno contro il sindaco Orlando.
«Il provvedimento è sì in vigore – dichiara a Palermomania.it Vincenzo Figuccia, Vice Capogruppo di Forza Italia all’Ars – tuttavia ancora in attesa dei riscontri rispetto al ricorso e di una richiesta fatta in base all’esigenza di indire un referendum. E tutto, ad oggi, giace nelle mani dell’amministrazione. Basterebbe da parte del Sindaco, un atto di umiltà, rispolverare ciò che è finito nei suoi cassetti, ridando voce al regolamento per le modifiche, prevedendo l’ipotesi che siano i palermitani ad esprimersi, e dando voce al popolo attraverso il referendum. Evidentemente Orlando aveva sottovalutato l’impatto di un tale provvedimento, non solo per motivi economici, ma anche rispetto all’atteggiamento».
«Il provvedimento – conclude Figuccia – può essere modificato, basterebbe che la giunta, con una delibera, facesse questo genere di azione, facendo poi un passaggio al consiglio comunale che la dovrebbe, poi, semplicemente, ratificare. E’ solo una questione di volontà politica».
Presente al fianco di commercianti e semplici cittadini, anche Francesco Vozza, responsabile provinciale di Noi con Salvini a Palermo, il quale ha affermato: «Questa mattina ho preso parte al corteo dei commercianti del centro per dire no alla Ztl di Orlando. Questo provvedimento, così come è stato fatto, è sbagliato e sta mettendo in gravissima difficoltà una buona parte dell'economia cittadina. Riteniamo che la prima cosa da fare sarebbe quella di escludere la via Roma e tutte le zone limitrofe dal perimetro della Ztl».
"I commercianti e i residenti del centro storico che oggi sono scesi in piazza testimoniano un'insofferenza profonda nei confronti della Ztl di Palermo, che rischia di essere il colpo di grazia per un tessuto economico già in difficoltà - lo affermano invece il segretario provinciale del Pd, Carmelo Miceli, e il vice capo gruppo del Pd al consiglio comunale, Sandro Leonardi -. Un’amministrazione seria, aperta e attenta dovrebbe sospendere la Ztl e convocare con urgenza un tavolo di confronto con chi chiede semplicemente misure che non facciano morire un pezzo di città. Il Natale si avvicina e il rischio è che molti negozi siano costretti a chiudere prima. Però ci domandiamo cosa ne pensi il M5s della Ztl: hanno qualcosa da dire o sono troppo presi dalle beghe interne per occuparsi della città?"
Piuttosto duro, invece, il commento del Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dal quale arrivano le repliche sull'evoluzione della giornata, che ha visto anche qualche momento di tensione, ed ancora non è chiaro se ci sia o meno la volontà di incontrare le parti. "Dopo le manifestazioni di stamattina caratterizzate e preparate nei giorni scorsi da gruppi organizzati con atti di minaccia e intimidazione a commercianti e a loro clienti, dentro e fuori la Ztl - commenta il Sindaco - è chiaro a tutti che la zona a traffico limitato, così come è avvenuto per l'area pedonale di via Maqueda, di corso Vittorio Emanuele, di piazza San Domenico e di tanti altri spazi della città, non è soltanto uno strumento di vivibilità e cambio culturale della città contro l'inquinamento atmosferico, ma è anche e soprattutto uno strumento per restituire Palermo ai palermitani e 'disinquinarla' da forme di controllo violento inaccettabili, che rendono impossibile ogni dialogo e che dovranno, invece, essere perseguite in ogni sede competente. Era ed è inaccettabile - prosegue - che a Palermo abbiano ancora spazio forme criminali di controllo del territorio registrate con video e foto che in queste ore invadono i social".
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