«Sulle riforme costituzionali l’ultima parola spetta ai cittadini». A dirlo è il premier Matteo Renzi nella sua enews. «Ci siamo - scrive il presidente del Consiglio -: martedì andiamo alla Camera con il voto finale della seconda lettura. Puntiamo al referendum finale - aggiunge - perché per noi decidono i cittadini, con buona pace di chi ci accusa di atteggiamento autoritario. Il popolo, nessun altro, dirà se i parlamentari hanno fatto un buon lavoro o no».
Secondo Renzi, «il Paese si sta rimettendo in moto», ma guai a sentirsi appagati: «L’Italia sta davvero cambiando verso - sottolinea -. Tutta la fatica di quest'anno rischia di essere vana se adesso non acceleriamo».
Parlando di economia, non può mancare un accenno allo spread che «non fa più paura».
Il premier parla poi dell’Italicum, la nuova legge elettorale che darà «certezza del vincitore, ballottaggio, garanzia di governabilità, parità di genere, metà preferenze e metà collegi».
«L’Unione europea - continua ancora la enews - sta attenta ai vincoli di bilancio ma finalmente si torna a parlare di crescita e investimenti (piano Juncker) e la nostra battaglia sulla flessibilità ha visto dei risultati concreti».
Sulla riforma della scuola, Renzi sottolinea: «In settimana concludiamo l'esame in Cdm e presentiamo il disegno di legge al Parlamento chiedendo di discuterlo velocemente. Se le opposizioni non fanno ostruzionismo, ma provano a dare una mano anche migliorando il testo, non ci sarà nessun provvedimento di urgenza da parte nostra».
L’ultimo pensiero del premier è per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il rilancio dell’azione di governo: «Mai come nel momento dell'elezione di Sergio Mattarella - conclude - è stato chiaro a tutti che questo Parlamento ha la forza non solo di arrivare al 2018 ma soprattutto di cambiare in profondità il sistema italiano. E se questo comporterà un attacco al potere di rendita di chi difende in modo tenace e ostinato lo status quo, non ci tireremo indietro».
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