Il fronte contro l’austerity made in Italy è sceso in piazza a Roma in nome di Alexis Tsipras, il nuovo premier greco che si è sempre battuto contro le politiche di rigore della Bce e che in questi giorni sta facendo di tutto per ottenere di più dall’Europa.
E così, al grido di “Cambia la Grecia, cambia l’Europa”, un corteo composto da circa 30mila persone è partito da piazza Indipendenza ed arrivato al Colosseo. Molti i vip del mondo della politica e dei sindacati a sfilare, da Nichi Vendola, leader di Sel, al dissidente dem, Stefano Fassina, passando per il segretario della Cgil, Susanna Camusso. Presenti anche i movimenti per l’Acqua pubblica, i giovani di Act e Tilt. Tante bandiere rosse e stendardi greci.
Ma a fare notizia, purtroppo, non sono tanto gli slogan e le loro richieste, ma alcuni ragazzi dei centri sociali che, presso la sede Ue di via IV Novembre, hanno iniziato a lanciare pomodori e uova anche contro i poliziotti presenti. Qualcuno ha lanciato anche dei fumogeni e c’è stato qualche momento di tensione, anche se, per fortuna, alla fine tutto è tornato alla normalità.
“Abbiamo sanzionato l’Ue, sappiano che siamo contro la Bce e contro l’austerità”, hanno dichiarato molti dei manifestanti che, a marzo, si recheranno a Francoforte per l’ennesima manifestazione contro le politiche monetarie europee.
“Siamo in piazza consapevoli che il problema Grecia riguarda tutta l’Europa e anche l’Italia. Serve una conferenza europea sul debito pubblico e un serio piano di investimenti, non quello Junker”, ha affermato Stefano Fassina.
Per Susanna Camusso, invece, l’austerità “ha impoverito i lavoratori, ha creato disoccupazione. Serve un’altra politica. Il governo Renzi? Non segna una discontinuità rispetto al rigore, ha scelto la strada dei licenziamenti e non quella di creare lavoro”.
Nichi Vendola, infine, stronca senza mezzi termini il premier italiano: “Renzi gioca tutte le parti in commedia: sta con Tsipras, ma una cravatta non basta, poi sta con la Merkel. Scelga, altrimenti la sua è solo ipocrisia”.
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