La linea dura di Salvini contro i migranti non sembra essere gradita da tutti e non sono mancate le accuse al ministro dell’Interno, spesso paragonato addirittura a Mussolini. La dura critica questa volta proviene da Repubblica, che in una vignetta ha raffigurato Salvini pronto a sparare a un africano in mezzo al fiume.
Nell'immagine si vede un militare puntare una pistola verso un africano sommerso dall'acqua mentre trasporta un pacco in testa. L'uomo nel fiume dice solo poche parole: "Dottor Salvini, I presume". Lo schizzo di Bucchi è una citazione che riprende la frase “Doctor Livingstone, I presume”. Ad accompagnare la vignetta provocatoria c’è anche un articolo in cui si accusa l’Italia populista di essere “europeista quando chiede aiuto e sovranista quando pretende di controllare l'emergenza migratoria".
Insomma, sebbene gran parte del popolo italiano sia d’accordo con la scelta di Salvini di chiudere i porti, altri vedono in lui una possibile minaccia le cui azioni ricordano quelle di Mussolini (come l’idea di censire i rom). La vignetta di Repubblica è chiaramente provocatoria, e il suo intento probabilmente è quello di far riflettere soffermandosi attentamente sulle scelte, forse un po’ discutibili, del neo ministro dell’Interno.
Il tema migranti è tornato prepotentemente a governare sulle pagine dei giornali e anima le discussioni, soprattutto sui social. Un tema caldo, che da sempre tiene sulle spine gli italiani in attesa di una risposta concreta da parte del governo. E la risposta finalmente c’è stata: i porti italiani non saranno sempre aperti alle Ong e dunque l’Italia non sarà più l’unica a doversi farsi carico dell’accoglienza dei migranti. Una scelta condannabile o encomiabile? Nessuna delle due forse. Da una parte la scelta di chiudere i porti indica una chiara presa di posizione da parte del governo italiano che dice all’Europa: l’Italia non può rimanere da sola, la gestione dei migranti deve essere un’azione condivisa anche dagli altri membri dell’Unione Europea. Insomma è giusto accogliere, ma anche l’Europa deve fare la sua parte, dopotutto siamo una comunità, no?
Ma dal punto di vista puramente umano, tutto ciò cosa significa? Perché dietro a tutti gli interessi economici che girano attorno alle Ong e alla gestione dei migranti, ci sono degli esseri umani, gente che ha affrontato una lunga traversata, gente che ha perso la vita e gente che ha deciso di rischiare tutto per una prospettiva di vita migliore. Non bisogna dimenticare che queste navi, a cui Salvini e tanti altri Paesi europei hanno deciso di dire no, hanno a bordo delle vite umane ed è giusto sottolinearlo, perché forse troppo spesso questo viene dimenticato.
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