Beppe Grillo show a Palermo. Dopo una lunga attesa e gli interventi di molti esponenti del Movimento 5 Stelle, da Alessandro Di Battista a Patrizio Cinque, passando per Luigi Di Maio e Giancarlo Cancelleri, poco dopo le 20:30 l'ex comico genovese è arrivato sul palco, allestito in piazza Parlamento a Palermo in occasione dello “Sfiducia-day” al presidente Crocetta.
“Sono arrivato in Sicilia cambiando due aerei tra l'altro di compagnie straniere - esordisce l’ex comico genovese -. Questi vengono qui e dettano legge perché l'italia ha il ventre molle. Prima l'Alitalia faceva manutenzioni in Italia, a Fiumicino, ora in Israele. E il nostro ministero dei Trasporti è in mano a Comunione e liberazione”.
Poi Grillo Parla della Sicilia e dei suoi problemi, affrontando anche il tema della mafia. “Qui c'é il mare, i fichi d'india, e ci sono i morti ammazzati. La Sicilia é un far west. Ma cosa é questa Sicilia? Cosa é la mafia? Cosa é l'onesta? A me fa paura chi é disonesto intellettualmente. La mafia é stata corrotta dalla finanza, dalle multinazionali. E adesso cos'é? Cos'e un'associazione a delinquere? Oggi tra un uomo d'affari e un mafioso non c'è differenza. Entrambi sono la stessa cosa. Dalla Sicilia se n'è andata pure la mafia: i mafiosi sono andati dove ci sono i soldi europei veri per gli appalti. È rimasto solo un po’ di pizzo, qualche sparatoria”.
Il leader del Movimento 5 Stelle è un fiume in piena e prosegue il suo intervento parlando dei “successo” del gruppo parlamentare pentastellato all’Ars: “Non dovete votare una persona ma un'idea. Qui in Sicilia con i nostri ragazzi abbiamo fatto cose incredibili contro le trivellazioni il Muos o gli stipendi dei parlamentari. "Questo governo ci spaventa con la paura che i nostri stipendi si possano dissolvere. Non si può continuare così”.
Grillo dà una speranza alla Sicilia e ribadisce la necessità di un reddito di cittadinanza. “Il dato della disoccupazione giovanile è doppio rispetto alla media nazionale. Anche le imprese e gli investimenti sono ai minimi storici. Ma non dovete disperare, io conosco la vostra terra e so che non vi date per vinti. Per rinascere però dobbiamo pensare a un reddito di cittadinanza per dare una possibilità ai giovani di potersi costruire un futuro. Siete sempre stati un bacino di voti dal tempo di Lima fino ai 61 seggi su 61 con Berlusconi. Maledetti - dice rivolgendosi con tono ironico a quanti lo ascoltano giù dal palco -, lo capisco che lo facevate per avere un vantaggio ma almeno fatevelo pagare il voto”.
L’ex comico genovese parla anche della classe politica che, a suo dire, farebbe di tutto per allontanarli dalle istituzioni. “La Sicilia é un isola ricchissima, ma povera é disperata. É tutto il contrario di tutto. Alle europee non potevano permettersi una vittoria nostra. Perché saremmo stati un problema per tutti, per l'europa dei banchieri, del sacrificio. Andiamo sempre più giù, perché non possiamo uscire da un debito che continua a crescere. É un giro che non si capisce dove vada a finire. Ci stanno agonizzando a poco a poco. Se ci riprendiamo la lira, il nostro debito si svaluterebbe del 30%. Loro hanno paura delle grandi possibilità che ha il popolo italiano, quindi ci aprono il mercato e ci affossanno. Siamo qui a farci comprare, a far scomparire ciò che i nostri padri si sono impegnati per avere. Questa rabbia sana, che ho in corpo, ha unito milioni di persone”.
Beppe Grillo attacca anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che martedì sarà ascoltato dai magistrati palermitani nell’ambito del processo sulla trattativa Stato-mafia: "Hanno impedito a Riina e Bagarella di andare vicino a Napolitano, ma per difendere Riina e Bagarella da lui, perché dopo un 41 bis un Napolitano bis è troppo”.
E conclude parlando ancora di mafia: “Bisognerebbe quotare la mafia in Borsa e se si investe si guadagnerebbe. Non dovrei dire queste cose. Vedrete, domani i giornali titoleranno che Grillo inneggia alla mafia”.
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