Prima la seduta posticipata dalle dodici alle quattordici, poi la fumata nera con ulteriore posticipo alle diciannove. Come un rebus senza fine, continua la crisi per Crocetta ed i leader dei partiti che anche oggi hanno fallito non riuscendo a raggiungere l’intesa riguardante la formazione della nuova giunta di goveno.
Un incontro iniziato con due ore di ritardo e che ha visto come partecipanti, oltre a Crocetta, i segretari ed i capigruppo di Pd, Udc, Drs, Articolo 4 e Megafono.
Nessuna indicazione sperata dal Pd da parte di Crocetta che, come nei giorni scorsi, ha ribattuto sulle sue teorie: governo composto da sei donne, spazio a politici ma non ai deputati dell’Ars.
L’appuntamento, dopo la fumata nera, è previsto per le diciannove, anche se le possibilità di trovare un'intesa sono davvero poche.
Basta sentire le reazioni di due dei principali partiti di maggioranza per "tastare" il polso della situazione.
L’Udc, ad esempio, minaccia di uscire dal governo, dal momento che il posto datto a Drs e Articolo 4, provocherebbe di fatto la perdita di almeno un assessore per il partito biancoscudato. E il leader Gianpiero D’Alia, in attesa del nuovo incontro di stasera, va subito all’attacco: “Non mi pare che allo stato ci siano le condizioni che consentano la partecipazione dell’Udc al governo Crocetta, se si vuole snaturare l’accordo elettorale tra noi e il centrosinistra per un governo del cambiamento e delle riforme, preferendo la nascita di qualcosa di diverso che somiglia più al vecchio governo di Raffaele Lombardo. Per questo - conclude - penso sia necessario a fine settimana convocare il comitato regionale del partito e il gruppo parlamentare all’Ars, così da assumere decisioni definitive al riguardo e nell’interesse dei siciliani”.
Ma anche in casa Pd l’aria nei confronti del governatore non sembra delle migliori, con la maggioranza del partito che vorrebbe invece i deputati come rappresentanti del nuovo governo. A confermarlo è Gianfranco Vullo, deputato regionale del Partito Democratico all’Ars: “Non è condivisibile l'idea di tenere i deputati fuori dal governo regionale. Trovo invece corretto ed anzi necessario che sui parlamentari da nominare come assessori del governo Crocetta si compiano scelte che tengano conto del passato e della credibilità di ciascuno degli eletti. Logiche diverse portano ad un pericoloso commissariamento dell'azione di governo di volta in volta affidato a terzi non eletti. Confido - ha concluso - che il presidente Crocetta vorrà dare il suo contributo alla rifondazione del rapporto di fiducia con i cittadini facendo del momento politico attuale un'occasione di ulteriore rafforzamento dell'azione del suo governo”.
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