Inizia in salita il cammino della Finanziaria-ter in commissione Bilancio. E se non si fa in fretta rischia di saltare la copertura degli stipendi dei lavoratori degli enti collegati alla Regione. Dopo una giornata di lavoro, infatti, sono stati approvati solamente due articoli dei 50 che compongono il testo del documento economico e finanziario regionale.
Ma lo scoglio più gravoso è rappresentato dai circa 500 emendamenti, depositati nei giorni scorsi, da maggioranza e opposizione, che portano un incremento della spesa a oltre 850 milioni di euro a fronte dei 500 disponibili: dall’Esa ai forestali, dai Consorzi di bonifica agli sportelli contro la violenza sulle donne, sono tantissimi gli argomenti e i campi in cui bisogna trovare un accordo se si vuole uscire dall’impasse.
L’obiettivo del governo Crocetta, come affermato anche oggi dall’assessore regionale all’Economia, Roberto Agnello, è trovare l’intesa, eliminando o riducendo drasticamente questi emendamenti, in modo da “finire l’esame entro questa settimana e riuscire a portare la norma in Aula già la prossima settimana per l’approvazione”.
E proprio nell’ottica di evitare “frizioni”, che potrebbero rallentare ulteriormente il percorso della Finanziaria, il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, e l’assessore al Lavoro, Giuseppe Bruno, hanno annunciato il ritiro di una delle norme più controverse: quella riguardante un contributo mensile ai disoccupati sotto la soglia di povertà. La norma, ostacolata anche da alcune correnti interne al Pd, sarà riscritta: i 62 milioni destinatati al provvedimento dovrebbero essere utilizzati per finanziare incentivi alle imprese che assumono disoccupati che si trovano sotto la soglia di povertà, indicata in un reddito inferiore ai 5 mila euro annui.
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