Salvatore Colletta e Mariano Farina scomparirono misteriosamente da Casteldaccia, nel palermitano, nel 1992. Avevano 15 e 12 anni.
Ora dopo più di venti anni spunta un testimone che riapre un caso considerato ormai chiuso. Si tratta di un uomo che sostiene che i due ragazzi sono stati prima uccisi e poi murati. I carabinieri del Ris analizzeranno alcuni reperti trovati nella cavità di un muro di recizione di una villa a Bagheria, dove secondo il racconto del testimone, sarebbero stati murati i cadaveri dei due ragazzini.
Oggi la famiglia di Farina si è trasferita negli Stati Uniti, mentre quella di Colletta è rimasta a Casteldaccia. Tutte e due comunque chiedono ancora oggi di sapere cosa sia realmente accaduto ai loro figli.
La Procura di Palermo quindi ha riaperto l’inchiesta. Il 31 marzo del 1992 i due amichetti uscirono da casa per andare a giocare sulla spiaggia ma non fecero più ritorno. Le ricerche andarono avanti per anni ma di loro non si ebbe mai nessuna traccia. Molte anche le trasmissioni televisive che se ne sono occupate, senza però raggiungere un risultato utile.
Due le ipotesi sulla loro scomparsa: la prima una fuga volontaria lontano da casa; la seconda invece l’uccisione per aver visto qualcosa che non dovevano vedere nei pressi della casa di boss mafiosi proprio sulla spiaggia di Casteldaccia.
I carabinieri, all’interno del muro di cinta dell’abitazione in effetti avrebbero già trovato una cavità con l’ausilio del georadar.
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