Spending review e tagli ai costi della politica sono due espressioni che in questi ultimi mesi si sentono sempre più frequentemente. Ma c’è un posto dove rimangono solo parole scritte in qualche documento ufficiale o dette durante qualche conferenza stampa. Stiamo parlando della Regione Siciliana.
Qui lo statuto speciale consente questo e altro (in realtà non sarebbe proprio così, ndr) ma tant’è che l’Assemblea regionale siciliana, stando a quanto racconta Il Messaggero, sembra ancora ben lontana dalla promessa di riduzione della spesa fatta dopo le strigliate della Corte dei conti.
L'ultimo caso che ha fatto scoppiare le polemiche tra le file dell'opposizione è il viaggio di due giorni alla fiera Brand Italy a Doha, in Qatar. Un evento che ha visto protagonisti anche il governatore Crocetta, il presidente dell’Ars Ardizzone, l'assessore allo Sviluppo Marziano, il sindaco di Palermo Orlando, il presidente della Fondazione Federico II Forgione, il senatore Pd Lumia (l'unico a pagarsi la trasferta di tasca propria) e il console tunisino in Sicilia, per una spesa a carico dei cittadini siciliani da 700mila euro.
A questo punto, il grillino Marco Mangiacavallo ha presentato un'interrogazione per capire se fosse necessario spendere tutto questo denaro, proprio in periodo di spending review, e per capire quali siano i risultati portati a casa dalla vasta delegazione. Per Crocetta è stato un successo, celebrato al suo ritorno nel corso di una faraonica conferenza stampa, ma le imprese non sembrano dello stesso parere.
Ma non è solo il viaggio a Doha a passare sotto la lente del quotidiano romano. Tra le altre spese che non convincono spunta anche quella della derattizzazione di Palazzo Normanni, che avviene ogni anno, alla “modica” cifra di 50mila euro.
Cifre che stridono con i tanti annunciati tagli, finora solo ascoltati a parole e non tradotti nei fatti.
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