"Tu lo sai che mi sono fatto 24 anni, ho la famiglia distrutta ... alle buttane glieli dà i soldi ogni mese. Io ti ho aspettato fino adesso ... e tu mi stai facendo morire in galera senza che io abbia fatto niente". A parlare è il boss Giuseppe Graviano che, intercettato in carcere, inveisce contro Silvio Berlusconi. "Ti ho portato benessere, 24 anni fa mi arrestano e tu cominci a pugnalarmi", aggiunge sfogandosi con un altro detenuto. E ancora: “Berlusca mi ha chiesto questa cortesia… per questo è stata l’urgenza…”. Sono pesanti le parole che irrompono nel processo Trattativa Stato-mafia.
Secondo la procura di Palermo, Graviano sembra voler attribuire a Berlusconi il ruolo di mandante delle stragi del 1992-1993. “Trent’anni fa, 25 anni fa, mi sono seduto con te, giusto è?”, il boss, arrestato a Milano nel gennaio 1994, è un fiume in piena contro quello che chiama “il traditore”, o anche “pezzo di crasto che non sei altro, ma vagli a dire com’è che sei al governo, che hai fatto cose vergognose, ingiuste”. Graviano affida i suoi racconti su Berlusconi al camorrista Umberto Adinolfi, il compagno dell’ora d’aria nel carcere di Ascoli Piceno. Le intercettazioni sono andate avanti per 14 mesi, dal febbraio 2016 all'aprile 2017. “Ti ho portato benessere – dice ancora Graviano a proposito di Berlusconi - Poi mi è successa una disgrazia, mi arrestano, tu cominci a pugnalarmi. Per cosa? Per i soldi, perché ti rimangono i soldi… dice, non lo faccio uscire più e sa che io non parlo perché sa il mio carattere e sa le mie capacità”.
I pubblici ministeri Nino Di Matteo, Roberto Tartaglia, Francesco Del Bene e Vittorio Teresi hanno depositato questa mattina in udienza 5000 pagine di intercettazioni fatte dal centro operativo Dia di Palermo.
Graviano spiega che "nel '93 ci sono state altre stragi ma no che era la mafia, loro dicono che era la mafia. Allora il governo ha deciso di allentare il 41 bis, poi è la situazione che hanno levato pure i 450". Poi, all’improvviso, terminarono le bombe: “Non volevano più le stragi... la montagna mi diceva, no… è troppo”. Chi è la montagna? Poi svela cosa gli avrebbero offerto, non è ben chiaro chi: “Ci proposero il passaporto e 50 milioni”.
Intercettazioni che sono destinate ad aprire nuovi fronti d’inchiesta. Negli anni scorsi, indagini sui cosiddetti mandanti occulti hanno visto come indagati proprio Berlusconi e Dell’Utri, a Caltanissetta e a Firenze, ma le accuse sono state archiviate per ben due volte. Adesso, le parole di Graviano potrebbero rimettere in discussione tutto.
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