Il Dc-9 della compagnia aerea Itavia, che precipitò il 27 giugno 1980 a largo di Ustica, causando la morte di 81 persone, fu abbattuto da un missile. A stabilirlo è stata la Corte d’Appello di Palermo.
Secondo quanto si legge nella sentenza, il razzo venne lanciato contro il Dc-9 da un altro aereo che intersecò la rotta del volo. Sono da escludersi le ipotesi alternativa della bomba collocata a bordo o del cedimento strutturale.
La prima sezione civile della Corte d’Appello ha anche rigettato gli appelli che l’Avvocatura dello Stato aveva promosso contro quattro sentenze emesse nel 2011 dal tribunale del capoluogo siciliano. A ricorrere al rito civile, citando i Ministeri dei trasporti e della difesa, erano stati 68 familiari delle vittime assistiti dagli avvocati Daniele Osnato e Alfredo Galasso che in primo grado si erano visti riconoscere un danno pari a oltre cento milioni di euro. Secondo la Corte d’Appello rimane confermata la responsabilità dei due dicasteri per non aver assicurato adeguate condizioni di sicurezza al volo Itavia 870 e, pertanto, rimangono immutati i risarcimenti da versare ai familiari delle vittime.
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