Dal 22 maggio Taormina è una città “chiusa”, con divieti di accesso alla zona rossa creata per il G7 del 26 e 27 maggio prossimi che riunirà i capi di Stato e di Governo dei Paesi più industrializzati. Posti di blocco sono stati istituiti nelle strade a valle che conducono alla Perla dello Ionio.
I militari sono presenti anche nei vicoli più piccoli che saranno sorvegliati 24 ore su 24. A Taormina potranno recarsi soltanto i residenti che hanno appositi pass. Una maggiore limitazione agli accessi scatterà dalla mezzanotte del 24 maggio. Taormina resterà chiusa anche per i giornalisti che non avranno accesso libero alla città. Saranno attivi anche divieti di navigazione davanti alla città.
Circa settemila tra forze dell'ordine e militari presidieranno l'evento. Non ci sono segnali di allarme particolare, né sul fronte del rischio di attentati terroristici né su quello di una degenerazione delle manifestazioni di protesta. È stato tuttavia deciso il "mirato potenziamento e l'intensificazione delle attività necessarie ad innalzare gli standard di sicurezza nelle località interessate a diverso titolo dal Summit e comunque in tutto il Paese".
Il potenziamento delle attività di sicurezza, di prevenzione e controllo dei siti e degli obiettivi sensibili sarà assicurato attraverso un dispositivo che prevede l'impiego a Taormina di oltre 7.000 unità di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e forze armate (con un contingente aggiuntivo di 2.900 militari). La “macchina” della sicurezza è in moto da tempo. Lo scorso 10 maggio è scattata la sospensione di Schengen con il ripristino dei controlli alla frontiera. In vigore anche l'indicazione di non far attraccare in Sicilia le navi che trasportano migranti, per non gravare le forze di polizia impegnate nella sicurezza del vertice.
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