All’interno di una delle tre operazioni inerenti al maxi sequestro di tonno rosso pescato in modo illegale, sono stati arrestati quattro rigattieri di Termini Imerese per aver insultato e sferrato calci e pugni ai militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo, i quali rientravano sulla banchina di ormeggio dall’attività di recupero del pescato.
Intorno alle ore 23.00, infatti, le forze dell’ordine avevano notato un peschereccio poco fuori le ostruzioni portuali, fermo ed a luci spente. Dopo una prima ispezione, questo risultava privo di qualsivoglia tipologia di pescato, ma, proprio nei pressi della zona dove poco prima era stato avvistato, sono stati rinvenuti due piccoli galleggianti ai quali erano legati due grossi esemplari di tonno rosso, per un peso complessivo di circa 350 kg. Dopo aver proceduto al recupero dei tonni, l’unità navale è rientrata al porto, ma ad attendere l’equipaggio sulla banchina di ormeggio vi era un gruppo di 15 persone, che con veemenza ha manifestato il disappunto per l’attività repressiva ed i continui controlli a cui sono sottoposti i pescatori. Appena scesi dall’imbarcazione, i militari sono stati aggrediti con calci e pugni, ma, grazie all’intervento di una pattuglia dei carabinieri, i pescatori sono stati arrestati dopo un inutile tentativo di fuga. In particolare, per Calogero Bevilacqua e Gianmarco Bevilacqua, entrambi pregiudicati, sono stati convalidati gli arresti domiciliari per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale aggravato in concorso, oltreché lesioni personali dolose in concorso.
I due militari rimasti feriti, invece, sono stati trasportati al pronto soccorso locale per via dei traumi subiti e sono stati giudicati guaribili entro sette giorni.
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