Fermato un altro presunto foreign fighters. L’arresto, stavolta, è avvenuto a Ravenna, dove gli uomini della Digos hanno bloccato un tunisino 27enne, Louati Noussair, controllato da tempo. L’uomo sarebbe dovuto partire per la Germania, per poi raggiungere il Medio Oriente.
L'indagine su di lui era partita a febbraio e l'analisi delle intercettazioni, nonché l'esame delle chat e soprattutto quello di Facebook, hanno consentito alla polizia di raccogliere elementi utili al fermo.
Sul suo profilo social usava una sua foto con una maglietta nera con scritte bianche, i colori dell’Isis, e la frase “Non ci distruggeranno, noi siamo la Umma di Maometto”. Dialogava con una comunità virtuale che come immagine di copertina ha un cavaliere con bandiera nera sovrastato dalla scritta: "Se combattere in nome di Dio è terrorismo allora io sono il primo terrorista".
Ancora più espliciti i dialoghi in chat: «Oh, fratello mi aiuti per arrivare da voi, non ce la faccio più?»; e ancora: «Va bene è normale che chiedo di andare nello Stato dell’Isis».
Louati Noussair parlava anche dei suoi "obiettivi": «E se Dio vuole conquistiamo Roma e vengo a liberare mia figlia», o ancora «Si alzerà la bandiera di Allah sulla torre di Pisa. Io sto arrivando, se Dio vuole voglio fare la jihad per Dio».
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