Si è conclusa poco fa, dopo quasi 24 ore, la vicenda dell'uomo che dalla tarda mattina di ieri si era barricato in casa e minacciava di sparare con una pistola, a se stesso e agli altri, per poi uscire di tanto in tanto sul balcone per lanciare oggetti e urlare frasi sconnesse, il tutto filmato e postato su Facebook.
Stanco per la lunga resistenza, il commerciante di origini calabresi con problemi di bipolarismo, si è fatto convincere ad aprire la porta dai carabinieri, che lo hanno persuaso portandogli un cappuccino per la colazione. L’uomo si è così tranquillizzato e ha aperto. Nell'appartamento sono quindi entrati anche i sanitari che lo hanno portato in ospedale per le cure.
"Oggi giornata particolare, sono molto impegnato", aveva esordito su Facebook alle 6 di ieri. "Sono rinchiuso chiamate l'esercito mezza Calabria in complotto", scrive.
Si barrica in casa, mette a soqquadro l'appartamento, grida, minaccia, dice di essere perseguitato, scaglia dal balcone un oggetto dopo l'altro. Il tutto in diretta Facebook.
L’uomo, a torso nudo, si proietta poi in un monologo interminabile: "Sono tutti mafiosi, comanda la 'ndrangheta, bisogna arrestare mezza Torino, ci vuole l'esercito internazionale, ci vuole l'Fbi, adesso gli mando le registrazioni". Sfascia una persiana. Davanti alla porta forma una catasta di masserizie. Oggi, dopo circa 22 ore l'assedio è finito.
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