All’alba sono stati arrestati per il reato di omicidio premeditato e aggravato dal metodo mafioso, il 57enne Genna Giuseppe di Paceco e il 42enne Scalia Rosario, di Castelvetrano.
Il provvedimento rappresenta il completamento del percorso investigativo che, il 26 novembre 2015, aveva condotto al fermo di indiziato di delitto a carico dei due esecutori materiali del crimine, Nicolosi e Fogazza (oggi collaboratori di giustizia) e il successivo 15 dicembre all’arresto del mandante Scimonelli Giovanni Domenico, esponente di spicco della famiglia mafiosa di Partanna.
I fatti risalgono al 21 maggio del 2009, quando i Carabinieri di Castelvetrano, a seguito di una segnalazione anonima, si sono recati nei pressi del bar denominato "Smart Cafè", di Partanna, accertando che Lombardo Salvatore, pregiudicato del luogo sopratutto per reati contro il patrimonio, era stato ucciso da due colpi di fucile.
Nell’immediatezza sono state acquisite le immagini riprese dalle videocamere di due esercizi commerciali, una gioielleria ed un fioraio, dislocati lungo il tragitto compiuto dalla vittima per andare e poi tornare dalla caserma dei Carabinieri.
La visione delle immagini delle telecamere dei due esercizi commerciali ha consentito di accertare come Lombardo mentre si recava in caserma e mentre vi si allontanava, era stato seguito da vicino da due soggetti a bordo di un’autovettura ed appurato successivamente compatibile con quella utilizzata dai killer per l’omicidio.
Le recenti indagini nell’ambito della ricerca del latitante Matteo Messina Denaro hanno permesso di chiarire come Lombardo Salvatore fosse sospettato di essere l’autore del furto di un camion e di merce ai danni del supermercato DESPAR di Partanna (Tp) gestito da Scimonelli Giovanni Domenico e la sua uccisione rappresentava in sostanza una vendetta.
Le nuove indagini hanno permesso di individuare in Fogazza Attilio e Nicolosi Nicolò i presunti autori dell’omicidio Lombardo e in Scimonelli Giovanni Domenico il mandante.
Le indagini inoltre supportate anche dalle dichiarazioni pienamente riscontrate di Fogazza e Nicolosi che nel frattempo hanno deciso di collaborare con la giustizia, hanno permesso di accertare anche la responsabilità di altri due complici: gli odierni arrestati Genna Giuseppe e Scalia Rosario.
Il primo aveva messo a disposizione di Nicolosi e Fogazza l’autovettura utilizzata per commettere l’omicidio e successivamente un’altra autovettura per far sì che gli stessi potessero immediatamente far perdere le proprie tracce. Il secondo per avere intrattenuto Lombardo all’interno del bar, comunicando a Scimonelli, tramite sms, i movimenti della vittima. Infatti, nel momento in cui Lombardo ha lasciato il bar per recarsi presso la Stazione Carabinieri, Scalia ha informato Scimonelli, il quale a sua volta ha avvisato Nicolosi e Fogazza che avrebbero poi seguito e ucciso Lombardo al suo rientro presso il bar.
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