Scatta la tregua in Ucraina tra i soldati di Kiev e i ribelli filo-russi. A Minsk è stato firmato un accordo per il cessate il fuoco nelle regioni orientali a partire dalle 18 (le 17 ora italiana). Secondo l’agenzia russa Interfax, i rappresentanti di Kiev e delle due autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk hanno siglato un protocollo di 14 punti, che “include tutti gli aspetti del controllo, dello scambio di prigionieri e altre questioni”.
L’intesa è stata raggiunta alla presenza di una delegazione russa e di una dell’Osce. Poco dopo l’inizio della riunione a Minsk, il premier ucraino Arseniy Yatsenyuk aveva precisato che la Russia deve ritirare le sue forze dal Paese.
“Il piano deve comprendere il ritiro dell’esercito russo, di banditi e terroristi, e il ripristino dei confini”, ha detto in un incontro con il suo governo.
Mosca non ha commentato la tregua, ma è intervenuta sul nuovo piano della Nato annunciato oggi per blindare l’Est Europa: secondo il Cremlino, la Nato ha usato la crisi ucraina solo “come pretesto per attuare piani concepiti da tempo per accrescere la tensione e minacciare i progressi nel processo di pace” .
Intanto, la conferma della tregua è arrivata anche, via Twitter, dal presidente ucraino Poroshenko confermando che entrerà in vigore da oggi. “A Minsk - ha twittato - hanno firmato il protocollo per il cessate il fuoco”.
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