Lo scandalo delle uova contaminate con il fipronil, l'insetticida moderatamente tossico e vietato da utilizzare negli animali destinati al consumo alimentare, ha investito anche l'Italia. I primi campioni risultati positivi arrivavano da un piccolo laboratorio artigianale di pasta all'uovo in provincia di Roma e da uno stabilimento di uova in provincia di Ancona.
Altro caso è stato riscontrato a Milano dove, ha riferito l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, è stata posta sotto sequestro una partita di omelette surgelate in quanto prodotte con uova risultate contaminate da fipronil.
Uova contaminate anche in Campania dove, su 37 campionamenti, due sono risultati "non conformi". Riscontrati in due stabilimenti di confezionamento e imballaggio che si trovano a Benevento e a Sant'Anastasia, in provincia di Napoli, i due campioni contengono rispettivamente 0,100 e 0,017 mg/kg di insetticida. Si tratta di "dosaggi molto al di sotto della soglia di tossicità acuta per quanto riguarda il fipronil", ha assicurato Giuseppe Ruocco, direttore generale della Sicurezza alimentare del ministero della Salute, "il cui livello di guardia si attesta sullo 0,70 mg/kg".
Oggi altri due casi di positività sono stati rilevati in uova prodotte da due allevamenti ad Ancona e Viterbo: i carabinieri per la Tutela della Salute hanno sequestrato 6mila uova e 12mila galline ad Ancona, mentre a Viterbo 32mila uova destinate all'alimentazione zootecnica e 53mila destinate all'alimentazione umana.
Tuttavia, "per quanto riguarda l'attuale contaminazione da fipronil - ha precisato il comandante dei Nas Adelmo Lusi - le percentuali rilevate fino ad oggi sono bassissime", aggiungendo che "le uova italiane sono sicure, ci si può fidare". "Le uova italiane sono sane", ha spiegato il generale Lusi, "vengono controllate inizialmente dallo stesso produttore e successivamente dalle aziende che acquistano queste uova prima dell'immissione in commercio", assicurando che "si può stare tranquilli quando si acquistano uova su cui sono impressi i dati di nazionalità, data di deposizione e addirittura dell'allevamento da cui l'uovo proviene. Direi che ci possiamo fidare".
Intanto proseguono le attività di controllo dei carabinieri del Nas, impegnati nel monitoraggio dell'intera filiera del comparto di uova e derivati, dagli allevamenti delle galline ovaiole e centri di imballaggio fino ai prodotti finiti in vendita sugli scaffali dei supermercati, passando per i semilavorati utilizzati nel settore alimentare e la carne di pollo.
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