C’è tempo fino al 10 settembre per mettersi in regola con le vaccinazioni per l’iscrizione dei ragazzi a scuola, ma in Sicilia è già caos. I presidi degli istituti scolastici protestano perché si dicono impreparati a esercitare i controlli obbligatori. Sono in fibrillazione i 250 centri di vaccinazione delle aziende sanitarie, che con le poche risorse a disposizione si preparano ad affrontare la ressa estiva. E centinaia di genitori fanno la voce grossa e oggi scenderanno in piazza a Palermo per rivendicare “il diritto alla libera scelta”.
Come detta il decreto legislativo nazionale del 7 giugno, i dodici vaccini obbligatori per l’iscrizione a scuola sono quelli contro poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse, haemophilus influentiae di tipo B, meningococco C, meningococco B, morbillo, parotite, rosolia e varicella. I bambini che non sono stati vaccinati non potranno frequentare la scuola dell’infanzia (asilo nido e materna) sia pubblica sia privata né i centri ricreativi e i dirigenti scolastici dovranno rifiutare l’iscrizione. Per gli studenti dai 6 ai 16 anni (scuola primaria, secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado) i presidi non potranno rifiutare l’iscrizione ma dovranno avviare la segnalazione alle aziende sanitarie. In caso di ragazzi che per particolari problemi di salute non possono essere vaccinati, gli uffici dovranno provvedere a distribuirli in classi dove tutti gli altri alunni lo sono, in modo che siano protetti dal cosiddetto effetto gregge. Il preside deve inoltre segnalare al ministero entro il 31 ottobre la presenza di più di un alunno non vaccinato nella stessa classe. I genitori inadempienti rischiano sanzioni fino a 7 mila e 500 euro comminate dalle aziende sanitarie. In questi giorni il governo sta discutendo se abolire la possibilità della perdita della patria potestà.
I primi ad alzare la voce contro la nuova normativa sono i dirigenti scolastici che hanno inviato una nota di protesta al ministero dell’Istruzione: “Per l’ennesima volta – attacca Giuseppe Pagano, responsabile provinciale dell’Associazione nazionale presidi – si carica sulla scuola un obbligo di controllo che potrebbe essere attribuito a un sistema informatico”. Il provvedimento prevede che siano gli uffici scolastici, al momento dell’iscrizione, a richiedere il certificato di vaccinazione o l’autocertificazione entro il 10 luglio. Solo per quest’anno il governo ha concesso una proroga fino al 10 settembre. “Le segreterie – spiega Pagano - dovranno riverificare le domande già pervenute e richiedere la certificazione vaccinale. Se non si è in regola, scatta l’obbligo di segnalazione all’Asp competente. Ma con le poche risorse umane a disposizione, è quasi impossibile rispettare i termini”.
Dopo la segnalazione da parte della scuola, le aziende sanitarie siciliane dovranno avvisare i genitori inadempienti attraverso raccomandata scritta. In caso di mancata risposta, dovranno segnalare i casi ai ministeri. “Ma bisognerebbe potenziare il personale per far fronte ai nuovi obblighi”, spiega Mario Palermo, responsabile del servizio di Igiene pubblica dell’assessorato alla Salute. A spaventare è soprattutto la prevedibile corsa estiva nei centri di vaccinazione. “L’anno scorso – spiega Nicola Casuccio, responsabile Epidemiologia dell’Asp di Palermo – dopo i tre casi di meningite in città, abbiamo avuto un’ondata di ragazzi fino a 30 anni. Quest’anno prevediamo un’altra ondata di giovani fino a 16 anni che corrono ai ripari per l’iscrizione a scuola”.
Intanto cresce il malcontento di alcuni gruppi di genitori riuniti nel “Movimento per la libera scelta vaccinale”, che aderisce al comitato nazionale Comilva. Oggi alle 17 è in programma un corteo da piazza Croci a piazza Verdi. “Speriamo di essere almeno un migliaio”, spiega la referente Daniela Rosella, mamma messinese in causa con il ministero della Salute per un presunto danno da vaccino subito dalla figlia a dodici anni. “Non siamo contro i vaccini – dice – ma contro la somministrazione indiscriminata di questi cocktail vaccinali che possono provocare reazioni anche gravi. Chiediamo piani individuali e vaccini monodose. Questo decreto poi lede il diritto all’istruzione”.
L’assessore alla Salute, Baldo Gucciardi, tiene la barra dritta: “È il medico a dover fare una valutazione sulla eventuale impossibilità di vaccinare un bambino. È intollerabile questo atteggiamento ideologico sui vaccini che hanno permesso di debellare malattie gravissime. La Regione metterà in campo tutti i mezzi per applicare la nuova normativa”.
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