I vaccini obbligatori per l'iscrizione a scuola passano da 12 a 10. Inoltre, ci saranno anche sanzioni più basse per i genitori che non vaccinano: il tetto massimo scende da 7500 euro a 3500 euro, il minimo è fissato a 500 euro e l'entità cambia in base al numero delle vaccinazioni omesse.
Queste le principali novità contenute nell'emendamento della relatrice Patrizia Manassero (Pd) al decreto Lorenzin, approvato nella notte dalla commissione Sanità e Igiene del Senato.
Nel decreto infatti si prevede che 4 vaccinazioni diventeranno suggerite attivamente dalle Asl, oltre che gratuite come già previsto dal Piano nazionale vaccini. Si tratta di quelle contro il meningococco C e B, che fino ad ora erano nel gruppo delle obbligatorie, e di quelle contro il rotavirus e lo pneumococco.
Diventano così 14 i vaccini inseriti nel decreto legge perché considerati fondamentali. Dieci di questi saranno necessari per potersi iscrivere ai nidi e alle materne o per non essere sanzionati nel caso si frequenti la scuola dell'obbligo (dalle elementari alla seconda superiore), gli alti saranno, si potrebbe dire "consigliati con forza" cosa che richiederà un grande impegno da parte delle Asl, che dovranno essere attive nella ricerca di chi non è in regola con il calendario vaccinale.
Sempre nel testo dell'emendamento è previsto anche che sulla vaccinazione quadrivalente, cioè contro morbillo, parotite, rosolia e varicella, che normalmente viene fatta tra il tredicesimo e il quindicesimo mese di vita, tra tre anni venga fatta una verifica delle coperture. Se queste saranno risalite dall'87,5% attuale alla soglia del 95% che assicura l'effetto gregge, l'obbligo potrebbe anche cadere. Lo stesso controllo sarà poi svolto con cadenza triennale, per rendere più elastico il sistema e soprattutto per obbligare quando esiste un'esigenza reale.
Resteranno invece obbligatori, senza che siano verificate le coperture, i vaccini compresi nell'esavalente, che si fa intorno al terzo mese di vita, e cioè difterite, tetano, pertosse, emofilo, polio ed epatite B. Oggi le coperture in Italia sono intorno al 93,5% e si conta con la nuova norma di arrivare rapidamente al livello minimo necessario all'effetto gregge.
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