Nel bel mezzo della processione del Corpus Domini l’arciprete decide di fermarsi davanti ad una casa, un’abitazione però particolare, quella di un capomafia attualmente in carcere. Succede in provincia di Palermo, a Villafrati. Un mafioso abbastanza noto, un fedelissimo di Bernardo Provenzano, Ciro Badami. Una sosta che non era stata programmata ma che invece Don Guglielmo Bivona, parroco di Villafrati, ha deciso di fare in segno di rispetto del boss. Il maresciallo e il sindaco si sono subito allontanati dalla processione. E appena tornati nei rispettivi uffici hanno iniziato a scrivere.
Il carabiniere, alla procura della Repubblica. Il primo cittadino, al prefetto, ma anche all’arcivescovo di Palermo. Ad accogliere la processione e a salutare l’arciprete c’era la moglie del boss che ha anche salutato il sacerdote.
Badami era stato arrestato nel 2005, assieme al cugino Pasquale e al fratello Salvatore. Tutti e tre facevano parte della rete di comunicazione dell'allora superlatitante Bernardo Provenzano. Poi, dieci anni dopo, un altro arresto: Ciro Badami era diventato punto di riferimento per gli affari di Cosa nostra sul territorio. Non è la prima volta che Don Bivona blocca la processione davanti la casa di persone legate o vicine a cosa nostra, anche l’anno scorso il sacerdote aveva fermato il santissimo sacramento davanti a una persona che non ha precedenti penali, ma la sua vicinanza a certi ambienti è risaputa in paese.
© Palermomania.it - Il portale di Palermo a 360°
Lascia un tuo commento
Questo articolo ha ricevuto
Approfondimenti
Opinioni a confronto
Articoli più letti