Alzi la mano chi, ieri, si sarebbe aspettato una partita del genere. Forse nessuno. Sì, perchè il match andato di scena ieri al Barbera per certi versi ha sorpreso, in positivo. Il risultato è quello che conta, sempre e comunque, ma quello che ne fa da contorno non è da sottovalutare. La maggior parte delle persone cimentatasi nell'analisi pre-partita di Palermo-Juventus hanno avuto fiducia in un atteggiamento non arrendevole dei rosanero. Forse parole di circostanza. Del resto chi non pensa che la Juve, squadra stellare, venga a banchettare sul cadavere di un Palermo oggettivamente inferiore? Siamo sicuri che sia stato il pensiero dominante, mai pronunciato per rispetto. De Zerbi invece ieri ha deciso di lasciare a bocca aperta tutti quanti. Sì, in conferenza stampa aveva già annunciato che il Palermo in campo non si sarebbe dovuto tirare indietro, ma tra le parole ed i fatti c'è sempre una grande differenza. Per la prima volta dopo tanto tempo, ieri si è vista una squadra che non ha avuto paura di imporre il proprio gioco, la propria mentalità, la propria aggressività con una formazione nettamente superiore. Gli altri anni siamo stati abituati a vedere giocatori remissivi, confusi, timorosi. Ieri invece si sono visti dei guerrieri, determinati, vogliosi, e soprattutto con idee. De Zerbi ha avuto la capacità di cambiare tanto rispetto alle altre gare pur mantendendo intatta la struttura viste nelle due gare precedenti. Perchè dare continuità con una rosa del genere a disposizione non è da tutti. Il risultato punisce ma inganna, perchè la Juventus è stata dannamente mediocre mentre il Palermo è stato dannamento bello ma poco concreto. Contro una big di questo calibro puoi solo metterla sul piano dell'agonismo e della cattiveria, ma oltre a questo il Palermo è riuscito anche a metterci il credo tattico del suo allenatore: possesso palla, scambi sulle fasce, verticalizzazioni. La prestazione vista nel tardo pomeriggio di ieri è un sunto di quanto visto in quelle due precedenti: capacità di chiudersi in difesa ma essere sempre propostivi. E' mancato solo il cinismo di Bergamo, altrimenti staremmo parlando di un risultato completamente. Per dirla breve: è mancato il gol.
Un capovaloro a livello tattico e mentale, De Zerbi ha trasformato una squadra dando fiducia a quei giocatori che di fiducia non ne avevano più. Ha fatto di Nestorovski un bomber, di Diamanti il leader. Ha chiamato di nuovo in causa Gonzalez, ha reinserito Jajalo e Chochev e fatto esplodere Aleesami e Rispoli. I primi risultati della cura dezerbiana sono evidenti, ora non resta che cercare la costanza, ma non sono nelle prestazioni. Ora serve anche raccogliere punti, per arrivare il prima possibile a quell'ambito traguardo della salvezza.
E' come se De Zerbi avesse detto, ad ogni tifoso rosanero presente ieri allo stadio e davanti alla tv, 'be positive'. Sì, perchè il Palermo c'è. Ed è vivo più che mai.
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