“La porti un bacione a Firenze”, cantava Odoardo Spadaro nel 1938. Una canzone simbolo della città toscana che tocca i sentimenti e le solitudini dell'emigrazione di molti italiani che a quei tempi si allontanavano dalla propria amata città in cerca di fortuna. La stessa cosa che cercheranno di fare i giocatori rosanero, lontani da Palermo per la delicata e importante trasferta proprio a Firenze, dalla quale sperano di portare punti importanti per la salvezza, più che bacioni.
Una vittoria contro la Fiorentina, infatti, potrebbe dare anche la certezza matematica di restare in A. Ecco perché in Toscana è prevista anche la presenza di Maurizio Zamparini che vorrà caricare la squadra in vista dell’importante match, senza incidere sul lavoro di Ballarini, come ha ammesso lo stesso tecnico nel corso della conferenza stampa della vigilia. «Col presidente ci saluteremo, poi io faccio il mio lavoro e lui il suo. Sa già tutto sulla squadra, Gerolin e Di Marzio lo tengono informato. Verrà per stare vicino alla squadra, ci tiene quanto noi».
La partita, infatti, non lascia molto spazio all’interpretazione, visto che l’imperativo è uno: fare punti. «Quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto, adesso conta l’atteggiamento e la generosità, qualità mostrate sempre nell’ultimo periodo. Quella è la strada per fare bene. Il pensiero è rivolto alla prestazione, a fare una buona prestazione. Si vuole vedere un Palermo che giochi da squadra, oltre che competitivo».
D’altro canto, come ha detto lo stesso allenatore della Fiorentina, Paulo Sousa, i più motivati saranno i rosanero, visto che ai viola basta un ultimo punto per avere la certezza di andare in Europa League.
Ballardini ritroverà Gonzalez al centro della difesa, nella speranza di averlo motivato dopo la decisione di non partecipare alla Coppa America con la Costa Rica: «Gonzalez ci tiene sempre a fare bene, immagino la delusione per la mancata convocazione in Nazionale. Questa sua delusione, però, dovrà trasformarla in forza in campo. Sappiamo che lui farà quello che deve».
Non dovrebbe esserci Quaison, visti gli acciacchi avuti in settimana, anche se il giocatore è ristabilito e potrebbe andare in campo a partita in corso: «Quaison martedì ha avuto una leggera distorsione, poi ha riposato il giorno dopo. Ieri ha fatto parte dell’allenamento, oggi invece è stato in campo per tutta la seduta. Sta abbastanza bene. Un altro che ha avuto fastidi del genere è Vitiello, sta meglio ma non benissimo. Anche lui vuole esserci».
Tutto il gruppo, dopo gli ultimi risultati, ha ritrovato l’entusiasmo perduto e ogni giocatore vuole essere protagonista di questo “miracolo”, tanto che Ballardini ha ammesso di essere concentrato solo sul Palermo e la salvezza: «Sono talmente preso dalla partita che sono prosciugato. Se mi dovesse chiamare mia moglie o mio figlio, per esempio, cerco di chiudere velocemente perché sono concentrato sul mio lavoro».
Infine, parole d’elogio per il grande ex della partita, Alberto Gilardino, già autore di un gol nella partita d’andata: «Per Gilardino - conclude Ballardini - sarà una partita diversa. Lui è un campione e come tale trova sempre milioni di motivazioni per fare bene ogni volta. Contro il Frosinone e la Sampdoria, probabilmente, aveva motivazioni diverse. Lui però deve in questo la propria forza. Cerca di ottenere sempre il massimo».
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