Un pezzo di storia del calcio italiano non esiste più: alle 14 di lunedì 22 giugno è ufficialmente fallito il Parma Calcio. Nessun salvataggio per la società emiliana: gli unici due possibili interessati che si erano fatti avanti, si sono ritirati. Con la cancellazione della società e la perdita del titolo sportivo, la nuova società, se ci sarà, dovrà ripartire dalla Serie D.
A nulla è servito andare a trattativa privata, dopo che ben 5 aste erano andate deserte. Il nodo rimane il fardello del debito sportivo, che da 80 milioni di euro è stato ridotto a 20 dai curatori fallimentari.
Intanto, è stato chiesto alla Federcalcio una deroga all'esercizio provvisorio per consentire alla formazione dei Giovanissimi Nazionali di terminare la fase finale del campionato. Dopo il ritiro di Corrado e di Piazza, infatti, oggi potrebbe terminare definitivamente l'avventura del club emiliano con la conseguenza diretta, ai sensi del regolamento Figc, della revoca dell'affiliazione per il club. Questo interromperebbe anche l'attività giovanile, con i Giovanissimi obbligati a lasciare la fase finale di Chianciano Terme nonostante abbiano conquistato l'accesso alle semifinale battendo Bologna e Genoa.
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