Palermitano di nascita, augustano d’adozione, ma rosanero nel sangue. Il personaggio in questione è Santino Rizza che da adolescente seguiva puntualmente la squadra del Palermo calcio nelle gare interne. Erano i tempi del compianto presidente Renzo Barbera, dei giocatori che per lui erano degli idoli, come Favalli, Vanello, Lancini, Pasetti, Mimmo Grassotti e tanti altri. Vederli da una certa distanza faceva un certo effetto.
L’impegno che Santino si era prefissato era quello di raggiungerli nel camminamento della sua vita. Dieci, venti anni, non avevano importanza.
Il primo incontro a distanza di anni è stato quello con il compianto Renzo Barbera presso la sua villa. Un appuntamento all’insegna dei ricordi.
Il tempo trascorreva e Santino Rizza proseguiva il suo viaggio verso quei giocatori che gli avevano regalato il sorriso in una Palermo meccanizzata. Flumini, Del Noce, Biagini, Grassotti, Lancini, Iozzia, Borsellino, Ammirata, Arcoleo e Reja, Iachini, gli ex di turno che, in tempi e luoghi diversi, ha incontrato in una sorta di rimpatriata.
All’attivo ha pubblicato due libri e una raccolta di foto in un cd tutto rosanero. Ha redatto milleseicento articoli sportivi e non solo. Tanti gli attestati di stima, dal compianto Papa Giovanni Paolo II e dall’ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
Questo è Santino Rizza che si trova in sintonia con una massima del campione di calcio Paolo Maldini: «Se da bambino mi fossi scritto una storia, la più bella che mi potessi immaginare, l’avrei scritta come effettivamente mi sta accadendo».
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