Sta per scadere il tempo per creare il nuovo Palermo. Due settimane al massimo, non di più, per ratificare la firma e l’accordo raggiunto tra Baccaglini e Zamparini solamente in forma precontrattuale. Previsto un accordo fra le parti nei prossimi giorni per trovare la strada definitiva verso il closing.
Il ritardo dalla prima data, il 30 aprile, è già di un mese. Questa volta il tempo limite è di due settimane, il weekend del 10 giugno sarà cruciale, salvo aprire scenari ai quali Zamparini lavora in maniera cautelativa. A metà giugno infatti si dovranno avere le idee chiare su staff dirigenziale e tecnico.
Gli avvocati osservano ancora i conti del Palermo e lo stato di salute del club, dati che servono ai soci di Baccaglini per presentare un’offerta definitiva. Formalizzata la richiesta di acquisizione, si può passare alle firme. Ma prima ci sarà un altro ostacolo, ovvero l’offerta per il pacchetto azionario. C’è l’ok, Baccaglini e Zamparini hanno un accordo di massima e la palla passa ai soci. Palla che passa poi ai soci e infine ai due attori principali, ovvero i due presidenti. I contatti presi da Zamparini con vari dirigenti per sondare la loro disponibilità è un chiaro segnale di come non sia presa sotto gamba l’opzione di un Palermo con ancora il patron friulano in carica, anche se le trattative per la svolta societaria sono ben avviate.
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