Londra non è stato il suo trampolino di lancio, anzi. La capitale britannica rischia di essere l’ultimo palcoscenico importante a cui Alex Schwazer potrebbe fare riferimento nel proseguo della sua vita. Già, perché la sua carriera potrebbe concludersi inevitabilmente con il suo faccione in lacrime dinanzi alla massa di giornalisti che lo torturava di domande in merito al suo uso di doping e la conseguente squalifica dai Giochi britannici. La richiesta del Tribunale nazionale antidoping del capo della procura del Coni, Ettore Torri, è abbastanza pesante tanto da far tremare i polsi anche ai più forti: sono quattro gli anni chiesti per il “malcapitato” Alex Schwazer. All’ex corridore azzurro, poi, vengono anche contestati il possesso di testosterone e anomalie riscontrare nei valori del Passaporto Biologico. Variabili che appesantiscono, e di parecchio, la già instabile situazione dell’azzurro. Ancor più importante, comunque, la nota diffusa oggi dal Coni, in cui si legge che lo stesso Schwazer sia stato deferito al Tribunale Nazionale Antidoping “per la responsabilità in ordine alle seguenti violazioni: art. 2.1. del Codice Wada in virtù della positività per presenza di Eritropoietina ricombinante al controllo disposto dalla WADA in data 30 luglio 2012 a Racines, art. 2.2. del Codice WADA in relazione alle anomalie riscontrate nei valori del Passaporto Biologico, art. 2.6. del Codice WADA per acquisto e possesso di sostanze dopanti (Eritropoietina e Testosterone) e l'art. 3.2. delle Norme Sportive Antidoping per essersi avvalso della consulenza / prestazione professionale di un soggetto inibito dall'ordinamento sportivo (il dottor Michele Ferrari, ndr), con richiesta di squalifica per 4 anni”. Una richiesta grave che potrebbe sancire la definitiva fine della carriera dello stesso atleta azzurro che trionfò nella maratona di Beijin 2008 con un oro al petto...
Fonte: palermomania.it
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