Mancano ormai poco meno di 48 ore a Vincenzo Nibali per entrare nella storia del ciclismo e scrivere il suo nome nell’albo di coloro che hanno vinto il Tour de France.
Oggi, nella terzultima tappa, tra Maqubourguet e Bergerac, non ci sarebbero dovuti essere rischi, invece, complice la pioggia, un brivido è corso sulla schiena del siciliano e di tutti i suoi tifosi quanto, a 3 km dall’arrivo, una caduta ha mandato mandato giù come birilli un gruppetto di corridori impegnati nell'inseguimento al lituano Nauardauskas che ha vinto in volata la frazione prendendo in contropiede tutto il gruppo.
Per Nibali, che ha corso una tappa nelle retrovie del gruppo "per non disturbare i velocisti e per essere al sicuro dai rischi”, non ci sono state conseguenze: “Abbiamo visto la caduta ma fortunatamente eravamo in controllo".
Domani è in programma la crono di 54 km, ultimo vero ostacolo prima della passerella di domenica sugli Champs Elysees che lo porterà verso un trionfo di un Tour dominato dall’inizio alla fine.
"Domani - ha detto Nibali - farò la ricognizione del tracciato. Mi sembra una cosa normale sia per me che per la squadra. Serve, è importante. Io leggenda? Ma non scherziamo. Mi limito a far divertire la gente. Non penso di essere un grande campione. Sono così come mi vedete".
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