Un gesto da condannare, di quelli che non ti aspetti da un ragazzo che viene definito da tutti molto riservato e calmo. Non a caso il suo soprannome è “El Mudo”, tradotto in italiano “Il Muto” perché è un giocatore che parla poco in campo e con i compagni di squadra, preferendo i gesti e le giocate alle parole.
Peccato che ieri sera un suo gesto, plateale, ha scatenato l’ira di buona parte della tifoseria. Non un episodio da ingigantire, ma sicuramente da stigmatizzare, per trasmettere serenità a tutto lo spogliatoio rosanero che ha bisogno che ogni individuo remi dalla stessa parte per raggiungere la sperata salvezza a fine campionato.
Il gesto sgradevole e la riconciliazione con il pubblico e la squadra avvengono in pochi minuti. Prima la sostituzione al 79’, poi la maglia rosanero gettata per terra, il rimprovero di alcuni compagni di squadra (con Ujkani che gliela restituisce con la stessa foga) e, infine, la corsa con il resto del gruppo sotto la curva nord per festeggiare la vittoria, segno evidente di un pentimento sincero nei confronti del pubblico che tanto lo ama e lo sostiene.
In trance agonistica i nervi saltano, il nervosismo è concepibile, ma la reazione del numero 20 rosanero è una sfuriata che poteva danneggiare seriamente l’armonia dello spogliatoio e del pubblico e, soprattutto, un gesto che ha il sapore di tradimento nei confronti di un allenatore che lo ha messo alla ribalta e ha fortemente creduto in lui. Un gesto che a molti tifosi non è piaciuto e che difficilmente dimenticheranno, perché come in molti hanno scritto sui social rosanero “La maglia non si tocca, va rispettata”. E come dargli torto.
A mente fredda, va detto, sono arrivate le scuse di Vazquez, che decide di renderle pubbliche attraverso il suo profilo Twitter in tarda notte, tentando di placare il rancore di tantissimi tifosi rosanero. “Chiedo scusa a tutti i tifosi, ero arrabbiato ma so che questa azione non si fa mai - ha scritto -. Sono vergognato! Forza Palermo!!!”.
Allenatore e compagni, invece, avevano ricevuto le dovute scuse già nella serata di ieri e l’allenatore Beppe Iachini nel corso del post-partita ha avuto modo di commentare l’episodio. “Mi ha detto subito scusa, anche perché se non l’avesse fatto gli avrei tagliato la testa - ha detto Iachini -. Pagherà la multa. Ma è un bravo ragazzo. Gli hanno fatto capire che deve rispettare i compagni e i tifosi. Pagherà la multa, come è normale che sia. Lo ripeto. Ma adesso voltiamo pagina”.
Quello di Vazquez è stato un gesto criticato da tutti, tranne dal presidente Maurizio Zamparini, che decide di rimproverarlo a modo suo e si schiera a favore del calciatore. “Se fossi stato io, avrei tirato una bomba nei piedi dell’allenatore. Altro che la maglietta”. Il presidente però sottolinea: "Il gesto non va fatto, ma Vazquez non andava cambiato. Siccome io ho giocato a calcio ed ero un impulsivo, a vedere uno calmo come Vazquez fare quel gesto vuol dire che l’hanno provocato parecchio".
A calmare la situazione, infine, ci pensa anche il centrocampista Enzo Maresca attraverso il suo profilo Twitter: “Mi prendo la responsabilità di difendere Vazquez per l’episodio di ieri. È stato un gesto istintivo e senza cattiveria! Franco è un ragazzo apposto che tiene a Palermo e al bene del Palermo”.
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