Questa mattinata i Carabinieri della Compagnia di Giarre - l’esecuzione (nell’ambito dell’operazione denominata “Camaleonte”) di un’Ordinanza cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catania nei confronti di:
1. Pellizzeri Giovanni, 56enne nato a Mascali cui è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari per i reati di corruzione, falso in atto pubblico e maltrattamenti
2. Pellizzeri Mario, 29 enne nato a Giarre cui è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari per i reati di corruzione e maltrattamenti
3. Vitale Isabella, 48enne nata a Catania cui è stata applicata la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Catania per il reato di maltrattamenti.
I reati sono stati posti in essere nell’ambito della gestione dei minori stranieri non accompagnati giunti sul territorio italiano in occasione degli sbarchi.
Gli stessi minori venivano affidati – sulla base di accordi corruttivi intervenuti con un dipendente del Comune di Catania (ora in quiescenza) – alle Comunità gestite dagli indagati, strutture fatiscenti e prive delle necessarie autorizzazioni.
· Le indagini si sono sviluppate lungo le seguenti tappe fondamentali: alla fine del 2014, a seguito di alcuni fatti di violenza, sono stati avviati accertamenti sulle comunità di accoglienza per minori gestite dalla cooperativa “Esperanza”;
· nelle stessa comunità la ONLUS “Save the Children” avevano segnalato gravi negligenze della cooperativa nella gestione dei minori;
· sono state quindi delegate alla P.G. preliminari accertamenti sugli amministratori della Comunità ed è stato individuato in Pellizzeri Giovanni il reale amministratore della stesse. A Pellizzeri (unitamente al figlio Mario e a Vitale Isabella) era ricondotta la complessiva gestione di sei centri di accoglienza attraverso due diverse cooperative;
· sono state avviate le prime attività tecniche che hanno confermato il grave quadro di maltrattamenti cui erano sottoposti i minori ospiti delle strutture. Invero, in alcune conversazioni, Pellizzeri Giovanni e Vitale Isabella, definivano gli ospiti della struttura “zingari” e “porci” e, in circostanze nelle quali occorreva l’acquisto di alcuni farmaci, commentavano “…I farmaci generici si! Ma no questi qua! Assolutamente no! Per me può buttare sangue…” . Sono state accertate gravissime carenze sanitarie e strutturali;
· le indagini hanno rivelato, inoltre, come un dipendente del Comune di Catania dietro pagamento di somme di denaro: inviasse con regolarità i minori presso le cooperative di Pellizzeri nella consapevolezza della irregolarità delle stesse; curasse la regolarità dei pagamenti in favore dei Pellizzeri; si adoperasse anche al fine di evitare la chiusura delle comunità, pur consapevole della mancanza di titoli autorizzativi e della presenza di condizioni di accoglienza insostenibili.
· È stato inoltre verificato come Pellizzeri avesse ottenuto dall’Ufficio tecnico del Comune di Sant’Alfio un parere positivo per il rilascio dell’autorizzazione ex art. 28 l.r. 22/86 fondato su palesi falsità materiali ed ideologiche (fatto per il quale è stata richiesta misura interdittiva nei confronti di un dipendente dello stesso Comune).
Nell’ambito del procedimento sono complessivamente indagati 10 soggetti.
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