Si era rifiutata di dare 20 euro al marito e quest’ultimo le ha gettato del liquido infiammabile e le ha dato fuoco. Così Sebastiano Iemmolo, 36enne di Rosolini, è stato arrestato dalla polizia di Pachino per l’omicidio della moglie, Laura Pirri di 31 anni, deceduta all’ospedale Civico di Palermo il 25 marzo scorso dopo 18 giorni di agonia.
L’uomo aveva detto agli investigatori che c’era stato un incidente domestico causato dall’esplosione improvvisa della bombola da campeggio con la quale stavano cucinando.
Le indagini sono scattate dopo la testimonianza della madre della vittima, che aveva raccontato come il figlio di 10 anni della coppia aveva detto di aver assistito all’omicidio della madre. Il bambino avrebbe confessato alla nonna “è stato papà a dare fuoco alla mamma”. La stessa Questura sottolinea “la delicatezza dell’indagine” per il “fatto che il figlio minorenne aveva assistito all’omicidio della madre per mano del padre”. Indagini complesse, rivela, anche per il “contesto di omertà dovuta al timore di ritorsioni da parte di Iemmolo”.
Laura Pirri negli anni sarebbe stata vittima dei maltrattamenti dell’uomo, persona violenta, che per futili motivi avrebbe anche incendiato l’auto di un vicino. Il Gip Michele Consiglio ha emesso il provvedimento di arresto con l’accusa di omicidio, maltrattamenti, lesioni, incendio e calunnia.
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