Hanno chiesto e ottenuto il rito abbreviato i due ragazzi di Modica accusati dell'omicidio preterintenzionale in concorso del concittadino Angelo Partenza, 64 anni, con l’aggravante “di aver profittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona, anche in riferimento all’età, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa”.
I due giovani, accompagnati dalle madri e dai loro legali, sono comparsi ieri mercoledì 20 giugno 2018 presso il Tribunale dei Minori di Catania, dov’era fissata l’udienza preliminare davanti alla presidente del collegio Alessandra Chierego, su richiesta di rinvio a giudizio del pm della Procura dei Minori catanese Silvia Vassallo.
Il grave episodio è venuto alla luce il 3 febbraio 2017 quando Partenza, che abitava da solo, è stato trovato senza vita nella sua casa. Dalle indagini è emerso che il sessantaquattrenne era rimasto vittima dell'aggressione di alcuni ragazzi pochi giorni prima. A riferirlo era lui stesso, nella querela presentata dopo il fatto alla locale stazione dei carabinieri. Il 19 gennaio scorso a mezzogiorno, l’uomo e il ragazzino vicino di casa allora 15enne, che era con altri amici, si sarebbero casualmente ritrovati faccia a faccia nella piazzetta della chiesa di Santa Maria di Betlemme e sarebbe scoppiato un alterco. A quanto denunciato dalla vittima, uno dei ragazzi allora 16enne lo avrebbe strattonato e gettato per terra, facendogli sbattere il capo e colpendolo ancora con calci e pugni. La rissa sarebbe stata interrotta da un avvocato testimone dell'accaduto.
In preda a forti dolori al volto e in tutto il corpo, Partenza si è rivolto al suo medico di famiglia che l'ha invitato a recarsi al pronto soccorso dell'ospedale cittadino, dove i sanitari hanno riscontrato un quadro clinico disastroso: brutte fratture su tutta la testa e un enfisema sottocutaneo al viso. Prognosi di trenta giorni "salvo complicazioni", che però sono sopraggiunte, conducendo l’anziano alla morte.
La sorella di Angelo Partenza, Giuseppa, e il marito Vincenzo Di Martino, insieme a Ermes Trovò, presidente della società specializzata nell'individuazione di responsabilità "Studio 3A", hanno dato un'impulso all'avanzamento del caso portandolo anche nella nota trasmissione I Fatti Vostri di Rai Due.
Messa al corrente dei fatti e identificati i giovani coinvolti, la Procura di Ragusa ha iscritto nel registro degli indagati il 15enne vicino di casa della vittima e l'amico 16enne principale responsabile del pestaggio, per il reato di omicidio preterintenzionale, e trasmesso il fascicolo al competente Tribunale dei Minorenni di Catania. L'autopsia ha stabilito che Partenza è morto per danni causati proprio dalle botte.
A seguito di queste conclusioni, il giudice Vassallo il 3 novembre scorso ha depositato, a chiusura delle indagini preliminari, la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei due imputati - il più grande dei quali, G. A. L., è ormai maggiorenne. I due hanno chiesto il rito abbreviato, e il gup ha fissato la discussione nell’udienza del prossimo 5 dicembre.
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