È giallo sulla possibile introduzione, da parte del Governo, di una tassa sull’uso del denaro contante. L’indiscrezione, lanciata in mattinata dal Sole24Ore, è stata smentita a metà dal ministero dell'Economia che ha contestato l’uso della dicitura “tassa sui contanti”, che non sarebbe veritiera.
Secondo il quotidiano economico, il provvedimento sarebbe contenuto nei decreti su fatturazione elettronica e fisco, attesi venerdì in Consiglio dei ministri. Il progetto del Governo sarebbe stato quello di introdurre un'imposta di bollo proporzionale ai versamenti giornalieri superiori ai 200 euro per aumentare il livello di tracciabilità del denaro contante. Una nuova tassa, quindi, su ricevute e quietanze rilasciate da banche e poste, pronta a entrare in vigore da gennaio 2017.
Nessuna smentita, invece, sulle altre misure attese, quali lo scontrino digitale e la fatturazione elettronica. Commercianti, artigiani e professionisti potrebbero presto vedersi obbligati a trasmettere telematicamente al fisco tutti i corrispettivi giornalieri. L'obbligo potrebbe scattare anche per le fatture emesse, quelle rettificate e ricevute.
Il Governo, infatti, dovrebbe presentare anche il piano per semplificare la vita a commercianti, artigiani e professionisti e allo stesso tempo per dare la caccia ai “furbetti” di scontrini, ricevute e fatture.
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