È iniziato il Consiglio dei ministri per l'avvio dell'esame del Def. Il Documento di economia e finanza, che delinea la strategia di politica economica dell’Italia per i prossimi tre anni, dovrebbe ottenere il via libera definitivo entro venerdì prossimo, anche se già entro stasera dovrebbe ricevere l’ok su quattro dei cinque volumi che lo compongono.
Qualche giorno in più, invece, ci vorrà per la parte delle riforme, ma entro giorno 10 dovrebbe essere tutto pronto per la trasmissione al Parlamento che dovrà esitarlo entro il 30 aprile, giorno in cui il Def andrà trasmesso a Bruxelles, nel quadro del consueto monitoraggio sulle politiche di bilancio previsto dalle regole europee per tutti i Paesi membri.
Tra gli obiettivi del documento c’è, innanzitutto, quello di evitare l’aumento dell’Iva nel 2016.
Nel Def, come emerso nei giorni scorsi, la crescita 2015 dovrebbe essere rivista in lieve rialzo dal precedente +0,6% a +0,7 o +0,8%, mentre il rapporto deficit/pil dovrebbe attestarsi al 2,6%. Ecco perché si punterà, tra l’altro, a sterilizzare le clausole di salvaguardia inserite per mettere in sicurezza i conti.
Da qui il lavoro sulla spending review, grazie al quale arrivare ai famosi 10 miliardi di risparmi che garantirebbero di azzerare le citate clausole. Altre risorse dovrebbero inoltre arrivare dalla revisione delle tax expenditures, le agevolazioni fiscali e dal riordino degli incentivi alle imprese. Si va, inoltre, verso il riordino della tassazione sulla casa con una unica “Local tax” che dovrebbe prendere il posto di Imu e Tasi.
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