Alitalia ed Ethiad, un matrimonio che s’ha da fare. Ad annunciarlo è il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, al termine del vertice a Palazzo Chigi con il Ceo di Ethiad, James Hogan. “L'incontro è andato molto bene e domani si firma - ha detto Lupi. È stato fatto un buonissimo lavoro, oggi si definiranno gli ultimi dettagli e domani si chiude”.
Il ministro ha ribadito la soddisfazione del governo per l’accordo che ha “un grande valore e che consente di rilanciare la compagnia che potrà tornare di nuovo ad essere tra le prime del mondo”. Un accordo, ha sottolineato ancora Lupi, che “dopo i dati del Pil di ieri sta a dimostrare come c'è chi crede ancora nel nostro Paese con un progetto solido di investimento”.
Ma quali sono i termini dell’operazione? È lo stesso Lupi ha spiegarli: “Ci sono i 560 milioni che Etihad verserà nel capitale, i 300 milioni dell'aumento di capitale deciso dai soci e 680 milioni nel triennio in investimenti industriali”.
In merito agli scioperi e alle manifestazioni dei lavoratori avvenute a Fiumicino, Lupi ha voluto ricordare la prospettiva che aveva di fronte Alitalia, sottolineando che “era quella del baratro o del rilancio”. E, alla luce di questo, “è incomprensibile e intollerabile quanto è avvenuto a Fiumicino”.
“Gestiremo con intelligenza la questione degli esuberi - ha assicurato il ministro - e ora speriamo anche che la Uil sottoscriva l'accordo sul nuovo contratto di lavoro del trasporto aereo e l'accordo sui risparmi del costo del lavoro, che è valido. Il lavoro lo si difende attraverso il rilancio dell'impresa. È inaccettabile - ha concluso - che migliaia di passeggeri subiscano disagi a causa di una protesta non comprensibile”.
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