L’Italia ha uno dei più alti rapporti al mondo tra cittadini e auto immatricolate, ovvero 623 ogni 1000 abitanti. Ma stando all’Annuario statistico dell’Automobile club d’Italia, il nostro è un parco veicoli è piuttosto vecchio, considerando che il 53% dei 37,9 milioni di automobili immatricolate ha più di 10 anni. E lo dimostra anche l’aumento della spesa per le riparazioni che, insieme a quella per le manutenzioni generiche e a quella del prelievo fiscale, cresce del 3,8% rispetto al 2015 e arriva a 25 miliardi di euro. Diminuiscono invece altre voci di costo, tra cui i carburanti, in flessione di 3,3 punti percentuali rispetto al 2015 e che si assestano a 34 miliardi di euro.
Il bilancio totale per il 2016 è di una diminuzione della spesa per l’auto dell’1,5% rispetto ai 12 mesi precedenti. A ulteriore dimostrazione dell’anzianità delle automobili in Italia ci sono le immatricolazioni Euro 0, quelle senza catalizzatore immatricolate prima del 31 dicembre 1992, circa il 10,1% del totale (3,82 milioni di veicoli). A queste si vanno ad aggiungere le Euro 1 (normate a partire dal 1993) e le Euro 2 (1997) che, insieme, fanno circa il 15% delle auto immatricolate.
Di fatti l’età media delle automobili è di 13 anni e 10 mesi per quelle a benzina, 9 anni e 2 mesi per quelle a gasolio e 7 anni e 5 mesi per quelle a doppia alimentazione, sia essa benzina-Gpl o benzina-metano.
Se una parte degli italiani tende a non cambiare veicolo, va anche sottolineato che la maggiore voce di spesa per il 2016 è quella relativa agli acquisti e agli ammortamenti, pari a 47,5 miliardi e comunque in diminuzione del 4,2% rispetto al 2015.
Tra il 2000 e il 2016 i veicoli immatricolati in Italia sono aumentati del 16%, grazie anche agli incentivi. La regione con il rapporto più elevato tra autovetture per migliaia di cittadini è l’Umbria, con 700 automobili per mille abitanti, mentre quelle meno motorizzate sono la Puglia (562 veicoli per 1000 abitanti) e Liguria (530).
Catania è il comune con il più alto rapporto veicoli per mille abitanti (685), a seguire Torino (636) e, a chiudere la graduatoria Milano (513), Genova (461) e Venezia (422).
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