La ripresa dalla crisi è lenta e con rischi al ribasso. Ad annunciarlo è la Banca centrale europea nel bollettino firmato da Mario Draghi che sottolinea come “pesano le incertezze dei mercati mondiali, in particolare i Paesi emergenti, ma anche domanda interna e un export che potrebbero deludere le attese”.
La Bce si aspetta che l'inflazione dell'Eurozona nei prossimi mesi resti sui livelli attuali e attribuisce la frenata di 0,7% a gennaio principalmente “alla componente energetica”. I tassi, promette la Bce, resteranno sui livelli attuali o inferiori a lungo.
Le aspettative degli economisti di banche e istituzioni finanziarie sulla crescita dell'Eurozona indicano un +1% per il 2014 e +1,5% per l'anno successivo, in linea con i dati di tre mesi fa. La Survey of Professional Forecasters della Bce indica attese per un'accelerazione all'1,7% nel 2016, e all'1,8% nel lungo termine, riferite al 2018.
Infine, si legge nel bollettino, che Grecia, Spagna e Italia sono in cima alla classifica della disoccupazione giovanile fra 18 i Paesi dell'Eurozona, “su valori compresi fra il 50 e il 60% in Grecia e Spagna e prossimi al 40% in Italia, Portogallo e Cipro”.
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