Contro il caro carburanti, mercoledì prossimo, 6 giugno, scatterà in tutta Italia il primo sciopero della benzina indetto dall’Automobile club d’Italia.
Il neo presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, ha invitato gli automobilisti a non rifornirsi di benzina e diesel per l’intera giornata per partecipare alla manifestazione di protesta.
Numerose le adesioni: quella di Federauto, l’associazione dei concessionari guidata da Filippo Pavan Bernacchi, e del Casper, il Comitato contro le speculazioni e per il risparmio, di cui fanno parte Adoc, Codacons, Movimento difesa del cittadino e Unione nazione consumatori.
L'iniziativa, si legge in una nota dell'Automobile Club d'Italia, ha l'obiettivo di "lanciare un forte segnale di protesta contro i continui aumenti fiscali che gravano sui carburanti e più in generale sull'auto". "Gli automobilisti non faranno rifornimento il 6 giugno per dire coralmente basta agli aumenti dei prezzi alla pompa, saliti di oltre il 20% in un anno" ha spiegato il presidente dell'Aci.
"Il problema sta nelle troppe accise, che continuano a rappresentare la forma di tassazione preferita dallo Stato perché immediata, ineludibile e senza costi di gestione per l'Erario". "La nostra vuole essere una protesta garbata, ma incisiva".
Secondo i calcoli dell’Aci, una famiglia italiana spende in media in un anno 1680€ in carburante, 715€ di assicurazione, 270€ per la manutenzione, 220€ per parcheggi e garage, 190€ di pedaggi, 120€ di multe e altri costi vari per un totale di oltre 3500€, contro i 3278€ del 2011.
Tali aumenti inoltre hanno messo in ginocchio il settore dell’auto perchè i consumi sono ulteriormente diminuiti e tanti concessionari sono a rischio di chiusura.
Fonte: redazione palermomania.it
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