A causa dello scarso raccolto, le quotazioni dell’olio d’oliva sono in forte crescita, scatenando un boom di furti nelle campagne, dove i ladri rubano sia le olive sia interi fusti di extravergine. Il risultato è che centinaia di quintali di prodotto spariscono dalle aziende e dagli uliveti. A lanciare l’allarme è la Coldiretti, rivelando che raid di squadre organizzate riescono a raccogliere anche un quintale di olive in un’ora, mentre dal trafugare una cisterna piena di olio è possibile ricavare anche ben 200 mila euro.
Nel giro di pochi giorni decine di ladri sono finiti in manette, ma i tentativi di rubare il prezioso raccolto continuano, tanto da costringere alcuni agricoltori ad ovviare al problema con ronde e istituti di vigilanza, mentre i camion che trasportano l’olio extravergine vengono scortati dagli agenti.
L’Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare promosso dalla Coldiretti segnala che il prodotto sottratto alimenta una filiera illegale che provoca non solo danni economici, ma anche rischi per la salute, visto che l’olio così trafugato può essere trattato in qualunque modo, senza controlli sanitari.
A essere colpite sono soprattutto le campagne pugliesi, dove si concentra la maggioranza della produzione italiana. Ma i ladri sono entrati in azione anche in Sicilia, più precisamente nel Trapanese, dove otto persone hanno cercato di rubare le olive da un terreno confiscato alla mafia, ma l’intervento dei carabinieri ha evitato che potesse accadere.
Considerata la gravità del fenomeno, Coldiretti ha chiesto alle Prefetture sul territorio che siano pattugliate le strade più a rischio, per proteggere il transito dei camion con le cisterne di olio extravergine, e una più massiccia presenza di forze dell’ordine nelle campagne. Ma si pensa anche all’installazione di videocamere negli uliveti che in Italia contano su un patrimonio di circa 250 milioni di piante su 1,1 milioni di ettari di terreno.
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