L’Unione Europea nutre forti dubbi sul buon esito della Legge di Stabilità. La preoccupazione è stata espressa da Olli Rehn, vicepresidente della commissione europea e titolare degli Affari economici, in una intervista di Repubblica. Rehn afferma di aver preso nota “delle buone intenzioni del governo italiano su privatizzazioni e spending review, ma lo scetticismo è un valore profondamente europeo e io ho il preciso dovere di restare scettico, fino a prova del contrario. In particolare per quanto riguarda i proventi delle privatizzazioni e i loro effetti sul bilancio del 2014″.
Le parole del vicepresidente, però, non sono state gradite dal presidente del Consiglio Enrico Letta che ha replicato: “Deve parlare di stabilità, di equilibrio finanziario”.
La controreplica arriva dal portavoce di Rehn: “Quello del realistico scetticismo è un approccio che si applica a tutti i Paesi”, dice, e deriva dalle “passate esperienze sulla tendenza degli Stati a sovrastimare gli introiti futuri derivanti dalle privatizzazioni”.
Per il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni non c’è nulla di nuovo nelle parole di Rehn. Saccomanni ha precisato che Rehn “ha ripetuto esattamente il testo dell’opinione della Commissione Ue emanata quindici giorni fa e discussa nel Consiglio europeo, dove è stato espresso un giudizio assolutamente positivo su quello che l’Italia sta facendo dal punto di vista del bilancio e sulle misure che farà in parallelo alla legge di stabilità”. Non solo: “Non c’è stata alcuna richiesta di misure correttive – ha concluso il ministro dell’Economia – ma c’è stata piena attenzione alle misure che sono in corso di attuazione”.
In merito ai rapporti con l’Ue, infine, il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha detto: “A livello delle istituzioni europee si impone una correzione di rotta e un impegno nuovo per promuovere la crescita e l’occupazione”.
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