Aumenta ancora l’età pensionabile. Dal primo gennaio per servirà avere 66 anni e sette mesi (con almeno 20 anni di contributi): quattro mesi in più rispetto a quanto previsto finora. È quanto chiarisce una circolare applicativa dell'Inps di un decreto del ministero dell'Economia sull'adeguamento previsto per legge dei requisiti previdenziali all`aspettativa media di vita.
Il prossimo aggiornamento scatterà nel 2019: oggi la cadenza è triennale, ma dal 2019, dopo la riforma Fornero, diventerà biennale.
Stesso discorso vale per le lavoratrici dipendenti del pubblico impiego. Per le lavoratrici del settore privato, invece, l'incremento sarà maggiore: nel 2016 andranno in pensione di vecchiaia a 65 anni e sette mesi (66 anni e sette mesi nel 2018) rispetto agli attuali 63 anni e nove mesi. Le lavoratrici autonome passeranno da 64 anni e nove mesi a 66 anni e un mese dal primo gennaio 2016 (66 anni e sette mesi nel 2018).
Per la pensione anticipata (chi lascia il lavoro in anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia) dal 2016 il requisito salirà a 42 anni e dieci mesi per gli uomini e a 41 anni e dieci mesi per le donne. Attualmente agli uomini servono almeno 42 anni e sei mesi, mentre alle donne bastano 41 anni e sei mesi.
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