Lo prevede il decreto legislativo n. 251 dell’undici dicembre scorso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italia di ieri, la numero 6. Il decreto attua, di fatto, l’Accordo Stato – Regione confermato dalla conferenza paritetica con il quale è stato superato lo Statuto ed evitato di doverlo modificare con legge costituzionale.
Dal 2018 la Sicilia non incasserà le sue imposte e otterrà, invece, trasferimenti di risorse dallo Stato sulla base di quote predefinite. Quote fisse in termini percentuali ma che varieranno in base alle tasse pagate nell’Isola. Di fatto non tutte le tasse pagate in Sicilia resteranno nell’Isola, mentre i servizi saranno a carico della Regione siciliana. Lo Stato tratterrà poco meno del 30% dell’Irpef e tutte le nuove tasse d’ora in avanti anche se pagate dai siciliani o in terra di Sicilia.
Dal 2018 la Sicilia incasserà soltanto il 71% dell’Irpef pagata dai siciliani e il 29% resterà allo Stato. Alla Sicilia andrà anche la totalità di tutte le altre entrate tributarie erariali riscosse nell’Isola ad eccezione delle nuove imposte il cui gettito sia destinato per legge a specifici scopi contingenti o continuativi dello Stato.
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