La commissione Lavoro della Camera ha approvato in data odierna il testo che porta alla cancellazione dei tanto discussi voucher. Domani il governo dovrebbe portare in Consiglio dei ministri il decreto legge che abolirà i buoni lavoro, cancellando in parte il referendum promosso dalla Cgil e fissato per il 28 maggio prossimo.
Il testo della commissione prevede un periodo di transizione fino al 31 dicembre 2017 permettendo a chi ha già acquistato i voucher di poterli utilizzare. Durante questo periodo si lavorerà per avere nuove norme “che mettano uno strumento a disposizione delle famiglie per pagare ciò che oggi si paga con i voucher e delle imprese per accedere in modo più semplice al mercato del lavoro”, ha fatto sapere il capogruppo del Pd Ettore Rosato.
Tuttavia non mancano le critiche e il dibattito rimane ancora aperto. Da una parte i deputati M5S della commissione Lavoro attaccano il governo definendolo “allo sbando e terrorizzato dal voto popolare”; dall'altra parte emerge anche il malcontento dal fronte sindacale e imprenditoriale: la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan afferma che “il sistema dei voucher va cambiato, non abolito”, mentre il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, dichiara di non essere d'accordo con l'eliminazione dei voucher e soprattutto con la modalità scelta: “se s'ha da fare si faccia il referendum”.
Tra i primi promotori del referendum, invece, il leader della Fiom Maurizio Landini, si dichiara soddisfatto dell'abrogazione dei voucher, dal momento che è proprio l'obiettivo che si voleva raggiungere con il referendum.
Ma Landini e Camusso puntano l'attenzione anche sull'altro quesito referendario che riguarda la reintroduzione della responsabilità solidale negli appalti e la reintroduzione del reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo.
Nel frattempo stanno partendo le prime 30mila lettere per la richiesta dell'assegno di ricollocazione - novità introdotta con il Jobs act - rivolte ai disoccupati in cerca di un nuovo impiego. Il buono è compreso tra i 250 e i 5.000 euro a seconda dell'occupabilità del lavoratore e del contratto che si ottiene e potrà essere utilizzato per accedere a servizi di assistenza alla ricollocazione presso centri per l'impiego o agenzie per il lavoro accreditate.
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