Addio all'Imu e anche alla Tasi. Dal 2016 arriva la “local tax”, un’unica imposta comunale che assorbe tutte le tasse sulla casa e alcuni tributi di competenza municipale. È questa l’intenzione del governo, messa nero su bianco all’interno del Def che sarà varato la prossima settimana.
Per l’anno in corso dovrebbe dunque essere ribadito l’obiettivo di una riduzione del deficit al 2,6% del Prodotto interno lordo, così come sarebbe confermato l’1,8% per il 2016, nonostante una crescita dell’economia superiore a quella prevista alcuni mesi fa.
Il miglioramento delle prospettive di crescita, il governo dovrebbe indicare per il 2015 un aumento del Prodotto interno lordo dello 0,7% (era +0,6%) e un più 1,3% nel 2016 (era l’1,1%), offrirebbe all’esecutivo un maggior margine di manovra sul bilancio.
Soprattutto, renderebbe più facile disinnescare gli aumenti dell’Iva (per 16 miliardi dal 2016) e sostituirli con altre misure di bilancio.
Una parte delle risorse necessarie dovrebbe scaturire dalla minor spesa per gli interessi sul debito. Con il differenziale sui titoli tedeschi a questi livelli, ci sarebbe un risparmio di 5 miliardi quest’anno, e di almeno 6 nel 2016.
La crescita più robusta favorirebbe anche le entrate fiscali, e ridurrebbe alcune spese, ad esempio quelle legate ai sussidi di disoccupazione. Altri benefici, attraverso il sistema economico, sono attesi dall’euro debole e dal calo dei prezzi del petrolio, mentre le operazioni della Banca centrale europea contribuirebbero a tener bassi i tassi.
Per scongiurare l’aumento delle imposte sui consumi, che affosserebbe la ripresa appena avviata, il governo avrà bisogno di ricorrere, soprattutto, ad una nuova tornata di revisione della spesa pubblica che possa garantire circa 10 miliardi di euro di risparmi nel 2016.
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