Eni e Gela: un binomio ancora possibile. La raffineria siciliana, infatti, non verrà chiusa, ma riconvertita e nessuno degli addetti dell'impianto perderà il lavoro. Ad annunciarlo è l’amministratore delegato, Claudio Descalzi, in missione in Mozambico insieme al premier Matteo Renzi .“Non abbiamo intenzione di andarcene da Gela né vogliamo toccare l’occupazione. Vogliamo investire 2,1 miliardi in diversi progetti, tra i quali la trasformazione in raffineria verde e la riconversione del personale - ha spiegato Descalzi - La raffinazione non ha più futuro. Non abbiamo intenzione di accedere agli ammortizzatori sociali né di chiedere contributi al governo”.
Intanto, Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil hanno indetto uno sciopero generale in tutto il gruppo Eni il prossimo 29 luglio. A questo si sommerà uno sciopero di due ore, ancora da definire a livello locale, di tutti gli impianti di raffinazione sul territorio nazionale. "Dopo l'annuncio shock di Eni di mettere in discussione l'impianto strategico dell'industria chimica e della raffinazione in Italia - si legge in un comunicato congiunto delle sigle sindacali -, chiediamo un immediato incontro a Renzi”.
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